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UNA MATITA ALLA DINAMITE

Le vignette satiriche di Giuseppe Scalarini

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Mostra ‘Una Matita alla Dinamite. Le vignette satiriche di Giuseppe Scalarini confinato politico a Vasto nel 1940’ orari di apertura: dal martedì al venerdì dalle 16:00 alle 19:00, sabato e domenica dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00 presso Pinacoteca di Palazzo D’Avalos Info: 339.6853464 prorogata fino al 25 febbraio Giuseppe Scalarini, perseguitato dal fascismo proprio a causa delle sue vignette di denuncia, rimase a Vasto (allora Istonio) dal luglio all’ottobre del 1940 e scrisse, come disegnò, del soggiorno nella nostra città nell’autobiografia significativamente intitolata “Le mie isole” in cui ripercorre la storia delle sue detenzioni da Pantelleria a Ustica, dove rimase dal marzo del 1927 al novembre del 1928, da Vasto fino a Bucchianico, dove fu trasferito nell’ottobre del 1940, prima di poter tornare definitivamente a Milano nel dicembre dello stesso anno. La mostra propone una selezione significativa delle sue vignette più documenti e scritti riguardanti la permanenza a Vasto, che verranno raccolti in un pregevole volumetto intitolato “Istonio” a cura di Noela Levi e Antonio Garonzi. I disegni di Scalarini, a distanza di quasi un secolo, colpiscono per la forza e l’attualità con la quale affrontano problematiche di ieri come di oggi, la tragedia della guerra, il petrolio, il rapporto tra capitalismo e militarismo, la corruzione della classe politica, la mafia, l’emigrazione, il colonialismo, la Libia, il sacrificio delle classi povere all’altare della storia. Dotati di straordinaria forza sintetica, i disegni di Scalarini costituiscono un vero manuale di storia per immagini e un patrimonio di inestimabile valore per la cultura figurativa italiana: non scadono mai nella semplice battuta o nella deformazione volgare dell’avversario ma anzi si elevano a paradigma universale, a condanna storica delle angherie dei forti sui deboli. Ma Giuseppe Scalarini non fu solo un grande artista, bensì l’esempio di un uomo che in un momento buio della nostra storia fece della libertà di coscienza e di espressione un’esigenza insopprimibile, da difendere a rischio della stessa vita.
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