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Luigi D’Annunzio (“mastro Gino”) il primo gommista di San Salvo

Una passione per le quattro ruote tramandata anche al figlio Alessio

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Luigi D’Annunzio nasce il 21/09/1945 a Vasto. Il soprannome della sua famiglia era “La Musculell” (la moschetta).  È un sansalvese acquisito per amore di una ragazza di San Salvo.

All’età di 13 anni è andato a imparare il mestiere da mastro Baffone, un famoso gommista di Vasto conosciuto da tutti i camionisti, da Bari a Bologna in quanto la statale 16 a quei tempi passava in mezzo a Vasto davanti a Shangai: carovane intere di autotreni, provenienti dal sud, passavano da quelle parti. Baffone ha insegnato a Luigi a lavorare sui camion e gli ha trasmesso la passione per il mondo delle auto. Baffone, originario di Rimini, aveva un passato di corridore per Vasto lo si vedeva andare in giro con una Ferrari, una monoposto di Formula uno.

Due anni dopo Luigi va in Svizzera e anche qui acquisisce ulteriori esperienze sulle gomme e sulle auto lavorando presso una carrozzeria e un gommista.

All’età di 17 anni migra in Germania e anche qui lavora come gommista.

Nel gennaio del 1966 torna a Vasto e di lì a poco, tramite amici, conosce colei che è poi diventata sua moglie nell’aprile del 1968: la sansalvese Elena Spenza il cui padre aveva aperto il primo negozio di frutta a verdura a San Salvo vicino allo studio del dottor De Vito. 

Luigi e Elena si trasferiscono per un periodo in Germania e nel 1969 Luigi apre l’attività di gommista a San Salvo. All’inizio non voleva aprire questa attività in questo paese poiché era questa una realtà troppo piccola sia per numero di persone e sia soprattutto per le automobili che vi circolavano.

Ma poi pensò che siccome la statale 16 passava anche per San Salvo ed era l’unico che poteva offrire questi servizi, si convinse ad aprire l’attività. La sua intuizione si rivelò esatta e i guadagni non mancarono. Con l’avvento della Siv e della Marelli si aggiunsero altre tipologie di clienti.

Luigi aveva tante passioni ed era una persona solare e socievole che amava fare scherzi, raccontare barzellette. Per far divertire gli altri si travestiva da parroco, da donna o altri personaggi. Se in una serata tra amici c’erano dieci musoni bastava la sua sola presenza per portare l’allegria.
E per questo suo carattere molti amavano andare in officina solo per godere della sua compagnia.

Da allievo era oramai diventato un “mastro”, i suoi apprendisti si erano poi messi in proprio. Il  mercato consentiva l’apertura di più gommisti.

Nel 1983 nasce il suo unico figlio Alessio. Per lui voleva un futuro da calciatore e non da gommista: diceva che era un lavoro sporco e poco signorile. Tuttavia durante l’estate il figlio stava sempre con il padre in officina e lì apprese tantissimo. Luigi (forse solo per scoraggiare il figlio) gli ripeteva sempre che non era in grado di fare il gommista.

Nel 2000, grazie a un suo aggancio, inviò il figlio diciassettenne presso un autodromo dell’Alfa a Varano De Melegari in provincia di Parma come “collaudatore auto per box gomme”: “ se sei buono in questo mestiere, qua lo dimostrerai”. Lì Alessio dimostrò il suo valore nonostante la sua giovanissima età e grazie a quanto appreso in poco tempo nell’officina del padre. Molti esperti del settore gli dicevano: hai solo 17 anni e hai delle competenze che si acquisiscono con venti anni di esperienza. Chissà quanto sarà stato grande l’orgoglio del padre in quell’occasione!

Solo un anno dopo Luigi cominciò ad avere problemi di salute e Alessio tornò a casa per aiutare il padre nell’officina e intraprese il suo apprendistato come gommista. Con l’avanzare della malattia Luigi si recava sempre più raramente nell’officina e il 15 maggio 2003 viene a mancare.

A venti anni Alessio si ritrova da solo a gestire l’attività di gommista (che continua tutt'ora) senza più poter contare sull’appoggio umano e materiale di quel papà così speciale che gli ha trasmesso un bagaglio di competenze e la passione per il mondo delle auto.

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