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Un Episodio di rivolta popolare sotto il fascismo

Quella calda primavera del 1930

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Negli anni 1930 e '31, quando il fascismo era ben saldo al potere e il suo ordine sembrava regnare sovrano, si verificarono in Abruzzo alcune manifestazioni di protesta, che, pur non assumendo quasi mai chiare connotazioni politiche, rivelavano tuttavia uno stato di malessere e di scontento (accentuatesi anche per le conseguenze della grande crisi) tra gli strati più poveri della popolazione la cui adesione al regime, quando c'era, non poteva essere altro, proprio per questo, che formale e superficiale. Già nell'ottobre del '29 a Sulmona c'era stata una grande dimostrazione di circa 2000 persone contro l'inasprimento delle tariffe del dazio. Il commissario prefettizio venne preso a sassate, due carabinieri restarono feriti, e 13 furono gli arresti eseguiti. La mattina del 29 dicembre dello stesso anno a Paglieta una trentina di persone, nella maggior parte donne e ragazzi, a causa della gravità delle tasse comunali avevano inscenato una dimostrazione (organizzata secondo un rapporto della Milizia, da un ex dirigente socialista) contro il podestà, Rocco La Guardia, per costringerlo a dimettersi e ad abbandonare il paese. Vennero arrestate 18 persone, di cui 5 donne. A Farindola, in provincia di Pescara il 19 giugno del '30, in occasione di una festa religiosa, circa 200 persone inscenarono una protesta contro il podestà, chiedendone le dimissioni per aver aumentato il fitto dei terreni comunali. Il 31 luglio a San Benedetto dei Marsi un centinaio di persone protestò nei confronti dell'ufficiale esattoriale, che eseguiva pignoramenti contro contribuenti morosi. Circa 150 donne protestarono anche a Capistrello per l'imposta di consumo. Il 30 gennaio del '31 a Lanciano una settantina di braccianti, alla spicciolata, si recarono sotto il municipio per chiedere sussidi o lavoro. Il 15 febbraio dello stesso anno a Manoppello cinque individui vennero arrestati perché sorpresi a ''cantare inni sovversivi'' e a pronunciare ''parole di offesa al capo del governo''. Il 15 Marzo a Fagnano Alto (L'Aquila) vi furono due dimostrazioni: una la mattina per chiedere l'allontanamento del commissario prefettizio che aveva aumentato le tasse, l'altra nel pomeriggio per ottenere la liberazione di 10 arrestati. Analoga manifestazione si ebbe a Tornareccio il 21 luglio. A Bussi il 9 Agosto una cinquantina di donne appartenenti a famiglie disoccupate si raccolsero sotto il municipio per chiedere lavoro. Il 14 ottobre 150 disoccupati fecero una dimostrazione anche a Ronzano (Teramo).

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