S. Salvo Marina sta cambiando, meglio tardi che mai. Da sempre la ricordiamo piena di canne e sterpaglie, che ciascun nuovo Sindaco provava ad eliminare con una ordinanza di pulizia ai proprietari. E le canne, puntuali, gli anni successivi si ripresentavano alte e maestose, più alte che mai, quasi a sfidare il tempo e l'uomo. Era chiaro che gli incolti ed insalubri terreni andavano ''bonificati'' solo con nuove costruzioni, che non significassero nuove e grigie colate di cemento, ma abitazioni non alte, moderne, colorate, attrezzate con giardini e marciapiedi. E dopo piani regolatori, piani particolareggiati, varianti a ripetizioni, utopistiche aspirazioni ad assemblaggi di lotti, forzature su destinazioni d'uso incomprese ecco arrivare una pianificazione che i proprietari dei terreni di nuova generazione recepiscono, iniziando a costruire e vendere. Avremmo preferito che si costruissero edifici da adibire veramente a ricezione turistica ed alberghiera, ma evidentemente...i tempi non erano maturi per questo e, francamente, meglio le case che le canne. Del resto attorno alle case ci saranno lampioni, opere pubbliche, parcheggi, negozi, insomma ci sarà vita...ci saranno grida di bambini e voci di adulti, che verranno a godere del nostro mare. Certo sarebbe meglio far vivere la marina per tutto l'anno, ma non è possibile, almeno per adesso. Si può pensare per ora comunque a ''prolungare'' la stagione attraverso un turismo anche congressuale che può partire da aprile per arrivare ad ottobre. Serve, dopo le ricordate scelte urbanistiche, una POLITICA TURISTICA DI PROSPETTIVA che si fa solo coinvolgendo l'Università. Va inoltre rilevato che il piano di utilizzazione dell'arenile attualmente vigente -oltre ad aver ridato colore alla spiaggia - è l'esempio concreto di come a volte sia la domanda ad essere determinata dall'offerta e non viceversa. Per le ragioni predette tanto l'ultima variante al p.r.g. quanto questo, benché tardivo, piano spiaggia possono essere considerati eventi da ricordare nella storia di S. Salvo.