Negli anni â50 a Colle Pizzuto, attuale innesto via Selvotta per la marina, fu costruita una chiesa. Inaugurata a lavori non ancora completati, il tempio dopo qualche tempo, "scomparve"⦠soprattutto dalla memoria collettiva.
Questo è lâoggetto della mostra âLa chiesa fantasma di Montevecchioâ che ha aperto i battenti ieri sera
presso il Piccolo Circolo Garibaldino (Vico Sinello, a 50 m da piazza Caprioli) e che rimarrà aperta fino a domenica 19 luglio, dalle ore 20,00 alle 23,00.
Nella presentazione Lino Spadaccini ha raccontato come grazie alle immagini ritrovate da Ida Candeloro, alle notizie reperite da lui stesso e da Beniamino Fiore, specialmente tramite le pagine del periodico Histonium, si è riusciti almeno a ricostruire la storia, ma manca addirittura la foto della chiesa.
âIl 4 dicembre del 1955 veniva inaugurata la nuova Chiesa di Montevecchio.Sorta a metà strada tra Vasto e San Salvo, in località Colle Pizzuto, sulla vecchia statale 16, il progettista non ha fatto i conti con il lento e continuo movimento di tutta la zona e, dopo pochi anni dalla sua inaugurazione, la chiesa è stata inevitabilmente chiusa per le profonde lesioni riportate e, nel 1963, definitivamente demolitaâ.
Era stata costruita per dare un maggiore supporto cristiano agli agricoltori della zona, costretti a spostarsi di alcuni chilometri per andare in chiesa, la cura spirituale venne affidata ai Padri Cappuccini di Vasto Marina. Intitolata alla Madonna Immacolata e a San Francesco dâAssisi, la prima pietra venne posta il 14 marzo 1954 e grazie alla generosità di tanti vastesi si è potuto realizzare il tempio in meno di due anni.
Spadaccini leggendo le pagine di Histonium ha riferito della grande cerimonia di inaugurazione immortalata nelle foto esposte nella mostra (che in verità documentano le processioni partite da Vasto e San Salvo per tale cerimonia). âDa S. Salvo la statua del patrono usciva processionalmente, da Vasto le statue di S. Francesco dâAssisi e di Maria SS. Immacolata procedevano con un folto corteo alla volta del pio luogo, su due camions ornati di festoni floreali. Da una ghirlanda di candide bimbe si elevava la bianca Immacolata, mentre i fratini del Collegio Serafico dellâIncoronata circondavano il simulacro del Poverello dâAssisiâ. Mentre così riferiva LâAmico del Popolo: âTutta Vasto si è mossa⦠A Vasto Marina poi non era rimasta anima viva!... La giornata serena e dolce voluta proprio dalla Madonna, ha fatto sì che varie migliaia di fedeli di Vasto e di S. Salvo affluissero sulla ridente collina di Montevecchio, che dopo la benedizione è diventato il sacro Colle della madonna Immacolata e di S. Francesco dâAssisiâ.
Spadaccini ha anche riferito che la chiesa era lesionata, ma che lâautostrada A14 allora in costruzione sarebbe passata proprio lì. Nel caso fosse rimasta, lâautostrada A14 si sarebbe dovuta spostare, sul lato mare, di una trentina di metri.
Unâipotesi potrebbe essere che sua demolizione coglieva due piccioni con una fava.
Ma Spadaccini &co. sono intenzionati a raccogliere altro materiale sullâargomento. Se ci sono lettori che hanno dettagli possono contattare anche la nostra redazione.
In apertura il critico d'arte Roberta Presenza nell'introdurre Spadaccini ha parlato del suo nuovo progetto di pubblicare un'opera completa sulle 52 chiese di Vasto. Una iniziativa di grande valore storico che richiederà notevole impegno.
Nicola dâAdamo http://noivastesi.blogspot.it/