Blocchi stradali, cortei, agricoltori in agitazione il caldo dicembre del vastese, bloccato il progetto Ombrina mare

Bloccato il progetto Ombrina mare

Antonia Schiavarelli
14/12/2015
Attualità
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E' un emendamento, la cui paternità è contesa in queste ultime ore da tutte le forze politiche presenti in Parlamento ed i loro rappresentanti sul territorio, a salvare il nostro mare da Ombrina mare.

L'emendamento, spiega una nota delle associazioni confluite nel «Coordinamento No Ombrina», prevede il ripristino del divieto delle 12 miglia facendo salvi solo i titoli abilitativi già rilasciati. «Ombrina, ad oggi, non ha la concessione di coltivazione non essendo stato pubblicato il Decreto sul bollettino dell'Unmig, il Bollettino ufficiale per gli idrocarburi e le georisorse. È, quindi, una vera e propria corsa contro il tempo».

Il nostro mare è dunque salvo, per ora, almeno su carta. I politici del territorio, si strattonano la paternità del grande gesto, che spetta innanzitutto a quanti hanno protestato contro questa decisione, senza doveri istituzionali, ma in quanto cittadini della propria terra, pronti a difenderla al di là delle appartenenze politiche.

Basti ricordare i 60.000 a Lanciano, i numerosi manifestanti a l'Aquila durante la visita del premier Renzi, le centinaia presenti a Roma.

Non può diventare una tacca da appendere al cinturone di chi in queste ore si fregia di tale vittoria, in quanto dovere istituzionale di chi si appresta a rappresentare un territorio, così come nulla dovrebbe esserci da festeggiare nella riapertura di una strada crollata, dato che è l'esempio lampante di una mancata manutenzione.

Ogni lavoro presuppone un dovere a compiere determinati atti, il fatto che tale dovere diventi un fatto eccezionale, dà la misura di quanto lavoro ci sia ancora da fare, non solo sulle strade o per rendere il nostro territorio turisticamente appetibile.

La ricerca in ambito agricolo, punto d'eccellenza del nostro territorio, viene maltrattata, non garantendo il diritto allo stipendio ai nostri ricercatori.(leggi)

I nostri agricoltori, bypassano gli intermediari politici, e lasciata la zappa, impugnano i microfoni per esprimere i propri disagi (leggi). Blocchi stradali, manifestanzioni sulle strade statali (leggi). Un corto circuito c'è, ed è evidente, reso tale dai troppi silenzi in un mare di voci contrarie.

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