Storie di donne: Tiziana Magnacca, una futura mamma sindaco

Maschilismo, riscatto sociale, impegno politico

Antonia Schiavarelli
17/03/2016
Attualità
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Conosciamo il sindaco Tiziana Magnacca, ma non la donna. La vita di un personaggio politico molto spesso si limita ad una serie di date, che raffigurano la sua carriera politica. Oggi in “Storie di donne” vorremmo parlare della donna, della madre che sarà.

Questa rubrica si riproponeva di far conoscere l’eccezionalità delle persone comuni, che fanno della loro vita qualcosa di importante, offrendo esempi di vita. Oggi offriamo questo spazio alla donna che è diventata sindaco della nostra città, la cui vita oggi offre una risposta evidente a quanti stanno affermando che una madre non possa fare qualcosa, in quanto tale.

Noi donne siamo capaci di grandi cose, questa rubrica le ha messe in evidenza, essere madri non è un limite ma una ricchezza, una madre sa cos’è lo spirito del sacrificio, una madre è abnegazione, forza di volontà. Tiziana Magnacca lo sarà presto, ed è di lei che oggi “Storie di donne” parlerà.

Tiziana è figlia di due figli della vallata del Trigno che come molti nei primi anni ’70, furono costretti a emigrare in Germania per trovare di che vivere.

Nasce ad Atessa nel 1973, perché la sua famiglia aveva deciso di farla nascere italiana, fu così che tornarono per pochi mesi a Castiglione Messer Marino, per poi ripartire verso la Francia.

Tornarono presto, stavolta a San Salvo, dove il padre di Tiziana, Beniamino lavora come manovale per un’impresa edile, la mamma a giornata e sotto padrone in campagna. La bambina cresce con forte voglia di riscatto sociale, in un paese che diventa città, dove la provenienza, “la famiglia a cui appartieni”, veniva fatto pesare.

Già dai primi anni degli studi superiori ha ben chiaro in mente di voler studiare legge, gli studi liceali gli insegnano il metodo di studio, nonostante in molti la volessero maestra, lei voleva diventare magistrato.

Era il 1992, l’anno degli attentati a Falcone e Borsellino, il senso di giustizia dei giovani di allora si saldò con questi due fatti che segnarono per l’Italia l’inizio di un cambiamento. T

Tiziana intraprese gli studi a Siena, una realtà provinciale, con un respiro internazionale. Borse di studio, Erasmus, esperienze internazionali, che gli aprirono la mente, rendendola consapevole delle sue potenzialità.

Nel 1997 la laurea, primo tassello per una rivalsa personale. Il mondo poteva essere cambiato, la volontà e l’impegno, servivano a questo. Si trasferisce a Roma, dove inizia il corso di preparazione all’esame di magistrato, al contempo compie il suo praticantato.

Sono anni di studio intensi, la volontà di tenere aperte due strade quella dell’avvocatura e quella della magistratura, la impegnano negli studi per ore. Non riesce a superare l’esame in magistratura, ma consegue il titolo di avvocato. Fu così che nel 1999 apre uno studio indipendente con due colleghe a Roma.

E a Roma che ha inizio la passione politica, frequentando gli uffici di Maria Rosaria Rossi, vivendo le campagne elettorali di Tajani e Gasparri.

Nel 2001 incontra Pierpaolo, l’uomo che sposerà. L’amicizia, la complicità, li portano ad innamorarsi l’uno dell’altra e alla decisione di convivere. “A Roma ci sentivamo soli, volevamo subito metter su famiglia e l’ambiente cittadino non era ciò che immaginavamo per i nostri bambini, ci mancava la nostra famiglia”.

Nel 2004, Tiziana, torna a San Salvo e i due ragazzi si sposano. Aprono uno studio e cominciano la loro vita professionale a San Salvo.

La politica ha inizio qui, con la campagna elettorale di Nicola Argirò e Manuele Marcovecchio alle provinciali, poi la sua candidatura nel 2007 nella lista civica a sostegno di Argirò sindaco, dove fu la prima degli eletti.

Cinque anni di opposizione, appassionata e dura. Poi la decisione di candidarsi a sindaco, “perché sono convinta che la vita vada vissuta pienamente e debba avere un senso più profondo. Il mestiere di avvocato, come quello del giornalista o del politico, ti danno la possibilità di vedere la vita a 360°. Ti mostrano l’orrore e la bellezza della vita, comprendi i limiti e le grandi miserie delle persone, nella loro interezza. E’ nella difficoltà, che vedi le persone per quelle che sono e a volte hai l’occasione di vedere tanta bellezza”.

Un impegno importante, fatto di giornate messe a disposizione di incontri, riunioni, per gestire al meglio la sua città, al suo fianco, suo marito Pierpaolo, “la sua presenza mi stimola alla riflessione e alla comprensione”.

Nelle sue parole torna spesso la parola riscatto, sociale, di classe, la sua volontà di sostenere chi per condizioni economiche e sociali sta indietro.

Lei il suo riscatto indubbiamente lo ha avuto.

Di seguito una breve intervista al sindaco, in cui le chiediamo i suoi programmi futuri e il suo punto di vista su cosa significhi essere donna e futura madre.

Intervista e montaggio di Antonia Schiavarelli

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