Il panificio di "Amedeo"

Attività storiche che nonostante la crisi continuano a vivere e a rinnovarsi

Antonia Schiavarelli
26/07/2016
Attualità
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Ci sono luoghi nella città che chiami per nome. Uno di questi è il panificio Fabrizio da tutti conosciuto come il panificio "Amedeo".

Amedeo Fabrizio aprì il suo primo forno nel 1950 in piazza del Popolo, quello che sarebbe diventato dopo alcuni anni il panificio Granatello. 

La famiglia Fabrizio, è una delle famiglie storiche di San Salvo, Amedeo nasce nel 1926, in un paese che contava poche decine di migliaia di persone. Prima di diventare panettiere, aveva un carretto con due cavalli, per il trasporto merci, alimenti, legna, anche le pietre del fiume.

Stanco di quella vita decise di aprire il panificio, allora erano tre i panettieri a San Salvo. Nel 1955 si trasferì in via San Giuseppe, nella casa paterna. Casa e bottega erano un tutt'uno, dove tra sacchi e farina crebbero i due figli Felice e Antonio. Solo dopo alcuni anni l'attività si trasferì nei locali dove il panificio attualmente si trova.

Nel 1978 l'attività passò di mano ad Antonio il figlio di Amedeo che con la moglie Ida, continuò a lavorare e a dare il buongiorno, guardando crescere un paese che divenne negli anni dell'industrializzazione città, fino al giorno della sua morte nel marzo del 2003.

Oggi accanto ad Antonio e sua moglie Tiziana, lavora il giovane Amedeo che a 20 anni decise di continuare il mestiere del nonno e del padre. Da nove anni ha imparato un mestiere che è anche un'arte, che richiede fatica e sacrificio, con orari e ritmi che in pochi sono in grado di accettare.

Una tradizione che si tramanda da tre generazioni, frutto della bontà del prodotto e delle persone che ci lavorano, che accomuna una comunità come quella sansalvese, che ancora oggi connota un luogo, una strada, chiamandoli con il nome del panificio di Amedeo.

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