Benevento. Scendiamo al sud della nostra Penisola per vedere se c'è qualche possibilità per il gioco e per i nuovi casino aams di âvivereâ più serenamente che al nord, dove la sua vita è abbastanza âtrambustataâ: di speranze, in questo senso, ve ne sono poche perché ormai l'esperienza insegna che il gioco è âbistrattatoâ ovunque nella nostra Penisola e, difficilmente, si può trovare un luogo dove âgiocareâ è semplice e, sopratutto, divertente. Ma tant'è, e bisogna confrontarsi con la realtà attuale poiché di quella futura non esiste né traccia, né certezza.
Quindi, entriamo nella città di Benevento dove vengono annunciati interventi nei confronti del gioco problematico, ma dove non si vuole creare ghetti e âbypassare normative nazionaliâ. Naturalmente, come succede in altri territori, gli interventi che vengono effettuati anche in questa città sono âfigliâ dell'incolmabile vuoto normativo lasciato dalla mancata riforma che non è scaturita dalla Conferenza Unificata tra Stato ed Enti Locali e che âmetteâ le Amministrazioni in condizioni di studiare ed applicare regolamenti diversificati tra città e città al fine di tutelare i cittadini ed i propri territori.
Ognuno, si vuol credere, fa gli interessi del âproprio orticelloâ: ma quando arriverà invece il âpadrone dell'ortoâ ad indicare come gli orticelli vanno tenuti? Non è dato di sapere e la rassegnazione sta prendendo, ormai da tempo, il posto alle speranze che gli operatori del gioco avevano in una ristrutturazione dell'offerta del prodotto gioco ed in norme nazionali ben definite e dettagliate che creassero una sorta di âomogeneità di vitaâ per le attività di gioco pubblico lungo tutta la Penisola.
Ma in attesa che il âsogno si avveriâ e che, poi, rimanga qualcuno che appartiene a questo âmondo-giocoâ che possa contemplare questo avvenimento, le ârealtà normativeâ da affrontare si differenziano e, in ogni caso, devono essere seguite con attenzione e rispetto, poiché provengono dalle varie Autorità comunali o regionali. Così ci si trova con orari differenziati da città in città , con distanziometri diversi, con luoghi sensibili sempre più ampi e con location sempre più decentrate e ghettizzate, quando non si trova il gioco âcompletamente espulsoâ da alcune città . Ma almeno il distanziometro non potrebbe essere uguale per tutti?
Ma il Comune di Benevento intende âandare un po' controcorrenteâ, anche se vuole tenere ben presente il problema del gioco patologico e dei casino online, ma vuole raffrontarlo con i âdati effettiviâ che questo fenomeno porta sul territorio ed, innanzitutto, si vuole confrontare con tutte le parti in causa: per questo, si stanno concretizzando colloqui con i rappresentanti della Guardia di Finanza, dei Monopoli di Stato e con le associazioni di categoria e dei concessionari.
Benevento vuole porsi come obbiettivo certamente quello di promuovere campagne di sensibilizzazione sulle conseguenze dell'abuso di gioco, ed anche regolamentare le attività di gioco, ma senza allinearsi alle altre città della Penisola che hanno emesso provvedimenti per âghettizzare il giocoâ nelle periferie od in zone non residenziali.
Questo non è l'obbiettivo di questa città ed, anche relativamente agli orari di accensione, Benevento non li vuole âabbattereâ del 50% come in altre Regioni per non scontrarsi con le (poche) normative nazionali in essere e non si vuole esporre ad eventuali ricorsi da parte degli operatori. Certamente Benevento ha un atteggiamento âinusualeâ nell'affrontare il mondo del gioco lecito: che vi sia una svolta che possa coinvolgere anche altre città ?