Chi ammazza l'agricoltura?

Zone agricole diventate su carta industriali e commerciali, su cui gravano oneri ed imposte impossibili da sostenere

Antonia Schiavarelli
01/02/2018
Attualità
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E’ stata un’amara sorpresa quella che hanno avuto oltre duecento agricoltori il 1 gennaio del 2018, quando Ã¨ stata loro notificata una cartella esattoriale di oltre 1.300 euro, relativa al pagamento dell’IMU sui terreni di contrada Padula.

E’ di questo che hanno discusso gli oltre 100 agricoltori che ieri si sono riuniti presso l’Euro-ortofrutticola di San Salvo, per discutere le azioni da poter intraprendere per opporsi ad un’imposta che ritengono ingiusta, organizzata dalla Confederazione Italiana Agricoltori.

La storia

Oltre 400 ettari di terreni da sempre utilizzati a fini agricoli, nel 2003 diventano, con l’approvazione del Piano Regolatore Generale del comune di Montenero, Zona D. Cosa vuol dire? Quei terreni su carta, sono diventati terreni a destinazione industriale o commerciale, quindi il loro valore di  mercato è notevolmente aumentato, di conseguenza anche l’IMU su quei terreni è aumentata.

Un cambiamento di destinazione d’uso di cui la maggior parte dei proprietari di contrada Padula non era al corrente, (nessuna notifica scritta, la legge non ammette ignoranza, la semplice pubblicazione sull’Albo Pretorio del comune basta per rendere pubblico un atto per legge), fino al 1 gennaio scorso, quando è giunta la cartella esattoriale del comune di Montenero, con cui il comune invitava a pagare l’IMU su quei terreni relativa al 2011 (gli anni successivi arriveranno nei prossimi mesi), non quali terreni agricoli, ma appunto, industriali e commerciali.

Cosa comporta per gli agricoltori della Padula?

Il pagamento di imposte e balzelli su terreni che di fatto hanno il valore di un terreno agricolo (circa 2 euro al metro quadro), ma che su carta valgono circa 10 euro al metro quadro.

Da qui una serie di oneri, il primo l’IMU, poi l’impossibilità di riuscire a vendere un ettaro di terreno a 100 mila euro alla Padula (!), infine i costi che i proprietari (di cui oltre il 70% con un’età superiore ai 60 anni), dovranno sostenere per la successione della proprietà agli eredi.

Il Piano approvato nel 2003, probabilmente venne stilato nella speranza che quella zona avesse altro sviluppo, ma gli ultimi 15 anni hanno reso ben chiara che la possibilità di un ulteriore ampliamento della zona industriale era un sogno.

Cosa può fare la politica?

La politica può decidere di cambiare il Piano Regolatore Generale, ma sappiamo che la procedura è lunga. Un’altra strada perseguibile nel breve periodo, è quella di abbassare le aliquote o il valore catastale dei terreni.

Ovviamente l’amministrazione comunale opporrà resistenza a queste possibili scelte, perché in tal modo vedrebbe diminuire le entrate nelle casse del proprio comune.

Una scelta improbabile, dato che il 90% dei proprietari della Padula sono sansalvesi, quindi non votano a Montenero, ma una scelta che sarebbe “giusta”, perché gli oltre 400 ettari di terreno della Padula sono da sempre a vocazione agricola e far cassa a spese dei contadini, non è giusto.

Montenero e San Salvo, appartengono a due regioni diverse, ma nei fatti sono due paesi che hanno interessi economici e sociali identici. Uomini e donne di Montenero, lavorano e studiano a San Salvo, la nostra zona industriale, ha offerto negli anni tranquillità economica per tutta la popolazione del Trigno. E’ un do ut des  reciproco che fa dei due comuni un’unica comunità al di là dei confini geografici.

Gli agricoltori di contrada Padula cercheranno una soluzione pacifica, nonostante siano vessati da più parti, ma sono pronti alla lotta.

L’attività agricola da tutti considerata un punto di forza, soprattutto ad ogni tornata elettorale, su carta è oggi martoriata ed ostacolata. In molti durante la riunione, esasperati, hanno urlato la loro volontà di abbandonare ciò che con sacrificio genitori, nonni avevano loro donato.

Contrada Padula è un territorio agricolo, costituito da tante piccole proprietà passate di padre in figlio, famiglie per cui la terra è sempre stata un aiuto nei momenti di difficoltà economica, come quello che sta vivendo oggi il nostro Paese, far sì che la terra diventi anch’essa un peso e non un dono, è un atto che lede non solo i singoli ma un’intera comunità quella del Trigno.

Giuseppe Torricella, ha proposto un’azione congiunta degli agricoltori interessati, chiedendo anche un aiuto da parte delle altre associazioni di categoria. Il prossimo incontro si terrà il 5 febbraio alle ore 18 presso l’Euro-ortofrutticola di San Salvo.

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