Lo scalino della discordia

Un gradino esistente da anni diventa oggetto di una pretesa economica. Una tassa iniqua, secondo la padrona di casa

Maria Napolitano
27/02/2018
Varie
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Una cittadina sansalvese dopo essere entrata in casa, per 60 anni, grazie a uno scalino posto su una strada (e quindi in via di principio posto su un suolo pubblico), la scorsa settimana si è visto recapitare dal Concessionario del servizio di accertamento e riscossione tributi del Comune di San Salvo una Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (Tosap) inerente proprio questo gradino.

La raccomandata è arrivata tra l’altro dopo la scadenza indicata nell’atto di notifica dell’applicazione della tassa di occupazione del suolo pubblico. 
La cittadina ha provato a chiedere a dei suoi vicini che si trovavano nelle sue stesse condizioni se anche loro si erano visti recapitare atti simili e finora lei è l’unica che si ritrova con questa tassa da pagare.

La Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (Tosap) è disciplinata dal Capo II, D.Lgs. 507/1993, e consiste in un’obbligazione tributaria che grava sulle occupazioni di qualsiasi natura effettuate, anche senza titolo, nei beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei comuni e delle province, comprese le occupazioni sovrastanti e sottostanti il suolo medesimo. L’art. 38 di detto decreto che definisce l’oggetto della tassa così recita:

1. Sono soggette alla tassa le occupazioni di qualsiasi natura, effettuate, anche senza titolo, nelle strade, nei corsi, nelle piazze e, comunque, sui beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei comuni e delle province. 

2. Sono, parimenti, soggette alla tassa le occupazioni di spazi soprastanti il suolo pubblico, di cui al comma 1, con esclusione dei balconi, verande, bow-windows (da Treccani: bow-window : Tipo di balcone chiuso sporgente per uno o più piani dalla facciata di un edificio, e interamente unito, mediante una grande apertura, all’ambiente interno corrispondente, del quale costituisce parte integrante) e simili infissi di carattere stabile, nonche' le occupazioni sottostanti il suolo medesimo, comprese quelle poste in essere con condutture ed impianti di servizi pubblici gestiti in regime di concessione amministrativa. 

E’ giusto pagare una tassa per entrare in casa? Quello scalino in fondo non occupa lo stesso spazio (e forse anche meno) di quello che occuperebbe un “bow windows” e non potrebbe quindi essere assimilato a questo che tra l’altrotro ha solo funzioni estetiche e non funzionali e forse meno importante di un gradino che permette di entrare in casa?

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