Il giorno delle âsagnitelleâ a San Salvo rappresenta quasi unâistituzione. à un giorno di gran festa per tutti o quasi. Nonostante è questa una tradizione che è nata quando i residenti erano poche migliaia di abitanti continua anche in una cittadina che oggi ne conta otre i 20.000.
Per lâoccasione si mette in moto una macchina organizzativa non indifferente che è comunque in grado di soddisfare appieno le aspettative del paese. Si potrebbe paragonare a un ristorante in grado di servire migliaia di persone per uno stesso pasto.
Una volta venivano solo distribuite le âsagnitelleâ e ognuno se le andava a mangiare dove voleva, solitamente a casa. Veniva allestito solo un mega tavolo per i trattoristi, il sacerdote e le autorità del paese. Lâorganizzazione nel tempo si è evoluta e da un poâ di anni a questa parte vengono allestiti anche dei tavoli in piazza Marconi dove poter anche mangiare.
Dopo che la festa è finita si deve rimettere in moto la macchina organizzativa per sgombrare di tutto il luogo della preparazione, della cottura e distribuzione delle âsagnitelleâ, lavare tutto ciò che câè da lavare e riportare ogni mestolo al suo legittimo proprietario. Se nelle fasi precedenti tantissimi sono i volontari che si prodigano perché tutto funzioni al meglio, in questâultima fase resta solo un piccolissimo gruppo.
I capi e i ragazzi più grandi Scout danno un grossissimo contributo nelle diverse fasi dellâorganizzazione compresi i lavori più pesanti. Alcuni sono rimasti fino alla fine e altri capi scout dopo aver servito alle âsagnitelleâ hanno iniziato il loro servizio settimanale di educatori con i bambini e i ragazzi.
Anche questâanno coloro che hanno pensato alla cottura, al condimento e alla distribuzione delle sagnitelle, compresi il Sindaco Tiziana Magnacca, il Vicesindaco Maria Travaglini e la consigliera Carla Esposito, e altre autorità sono stati gli ultimi a mangiare.
Dopo il pranzo è rimasto un piccolo gruppo che ha cominciato a ricaricare i tavolacci su cui è stata appoggiata la pasta, le panche e i pesanti tavoli. Hanno smontato i pannelli che separavano la zona impasto dal resto dellâambiente, tolto lo scotch che tenevano ancorati i teli di plastica a terra, ramazzata lâintera palestra per liberarla dalla fastidiosa farina, svuotate le varie caldaie, scrostate dalla pasta attaccata sul fondo, portata via la legna avanzata per alimentare il fuoco che serviva per la cottura, lavate tutte le caldaie e i vari utensili e tanto altro ancora. Ogni cosa ben lavata e pulita è stata riconsegnata a chi di dovere. I volontari si ricordavano anche a chi riconsegnare i singoli mestoli.
Per alcune di loro dopo aver tutto sistemato in palestra, nonostante si fossero alzate alle cinque del mattino per preparare il sugo, il servizio alla parrocchia ancora terminava perché dovevano andare ad addobbare la chiesa in vista delle cresime che si devono celebrare oggi pomeriggio.
Molte persone vedendo i ragazzini in giro che âalitavano vinoâ dicono: âforse è meglio che si toglie questa festaâ. Fino alla fine mentre molti stavano a pulire e riassettare anche fuori dalla palestra e su strada, si vedevano in giro alcuni ragazzini che non si reggevano in piedi per lâalcool. A distanza di pochi metri câerano adolescenti con arie strafottenti e bambini che aiutavano un anziano signore a ricaricare la legna avanzata quasi fosse un gioco.
Coloro che si prodigano per questo giorno con grande dedizione e amore per la città e per il santo patrono rispondono: âIl giorno delle âsagnitelle è un giorno di festa e di convivialità davvero bello e vale la pena perpetrare questa tradizione al di là delle scelte malsane di un piccolo gruppo di persone.â
à questa una festa che ha il suo cuore e ragion dâessere nella Chiesa che vive per diffondere il messaggio evangelico di speranza che avvolge tutti, anche quei ragazzi che non sempre fanno delle scelte oculate. Nel frattempo che gli ultimi volontari rimettevano a posto è arrivato anche un ragazzo che stava in mezzo a un gruppo che si era posizionato in piazza e si faceva notare per il gran caos e lâodore di vino che si sentiva avvicinandosi a quellâarea. Questo ragazzo seppur innestato in quel contesto non ha bevuto neanche un bicchiere di vino ed è arrivato per chiedere una busta della spazzatura per ripulire il tavolo che avevano occupato.