Anche se siamo nel 2018 lâistruzione non è per niente scontata e spesso câè una stretta relazione tra chi ne è privo e il disagio sociale. Anche in età adulta la scuola può diventare la chiave di svolta per un futuro migliore per chi vive situazioni socio-economici difficili.
E questo è ciò che è emerso durante lâopen day âParole e coloriâ del Centro Provinciale per l'istruzione degli adulti (Cpia) che si è svolto a Vasto presso la Scuola media Rossetti il 17 maggio.
Grazie a un permesso speciale hanno avuto lâoccasione di partecipare allâincontro anche 11 rappresentanti degli ospiti della Casa Lavoro di Vasto che avevano seguito il corso sulla legalità tenutosi allâinterno della struttura.
Dopo la presentazione delle attività del CPIA di Vasto della prof.ssa Manuela Fusilli e il saluto della Dirigente prof.ssa Antonella Ascani, sono intervenuti il Dott. Pierluigi Evangelista, dirigente della ditta Del Giudice e Claudio Pracilio titolare della fattoria didattica e azienda agricola biologica âIl bosco degli uliviâ. Entrambe le aziende hanno ospitato studenti dei corsi per adulti per lâalternanza scuola lavoro.
La dottoressa Giuseppina Rossi educatrice della Casa Lavoro di Vasto, ha sintetizzato quella che è la realtà della struttura. âAttualmente ci sono 156 ospiti che hanno già scontato la loro pena e sono sottoposti a questo periodo di riabilitazione che dovrebbe agevolare il ritorno a una vita normale. Lâutenza ha unâetà media di 45-50 anni. Spesso sono analfabeti e anche se hanno seguito i percorsi di studi delle elementari e delle medie, il loro titolo di studio non corrisponde al livello delle loro competenze. In carcere il valore della scuola ha davvero un valore dirompente più di quanto lo possa essere allâesterno. I tempi di permanenza nella struttura sono stabiliti dal giudice. Capita anche che ci sono ospiti in attesa di andare in una comunità di recupero o che non hanno un luogo dove tornare. Tanti sono i disagi e le paure che questi ospiti vivono giorno per giorno, il primo dei quali la lontananza da casa e dai propri affetti quando ce lâhanno. Non solo come operatrice del carcere ma anche e soprattutto come cittadina vedo la Casa Lavoro sì come un posto complicato ma anche come una potenziale risorsa sia per gli ospiti che per il territorio.â
Erano presenti anche alcune comunità per persone che vivono situazioni di disagio.
Paolo Palumbo ha presentato la comunità âIl sentieroâ utilizzando anche un video, realizzato da alcuni loro ospiti, con cui hanno descritto le caratteristiche e le differenze delle scuole dei propri paesi. Ha presentato lâautore di alcuni quadri esposti durante lâopen day. âQuesto ragazzo ha un talento naturale nellâarte pittorica. Quando è arrivato qui non sapeva né leggere e né scrivere. Dipinge i suoi quadri utilizzando mani e colori per elaborare qualcosa che è presente nel suo cervelloâ. Un contributo per lâavvio a questâarte lâha avuto grazie a Valentina Di Petta, lâarteterapeuta della comunità . âLâarte ha un potere comunicativo molto forte che riesce ad arrivare là dove le parole non possono arrivareâ.
Dopo i vari interventi, Claudio Pracilio ha risposto alla domanda di un rappresentante degli ospiti della Casa Lavoro âLei come imprenditore assumerebbe un ex carcerato?â La risposta è stata: âNon ho nessun tipo di pregiudizio tantâè che ne ho assunto uno otto mesi faâ.
A seguire, il titolare dellâazienda âIl bosco degli uliviâ ha fatto sperimentare ai presenti le tecniche di assaggio dellâolio e ha offerto una piccola degustazione dei prodotti della sua azienda.
Un momento molto tenero e che aveva quasi dellâirreale è stato quando nei momenti dei saluti in cui alcuni se ne stavano andando lâautore dei quadri esposti in sala ha regalato in maniera spontanea e con un gran sorriso una sua opera (âIl matrimonio di due nigerianiâ) a uno dei rappresentanti degli ospiti della Casa Lavoro e che prima di accettare ha chiesto il permesso alla sua referente della struttura.