Il fotografare è una vera e propria arte che si esprime in base all'anima e agli interessi di chi vive in profondità l'attimo. A San Salvo uno degli esponenti più conosciuti nel mondo della fotografia è Gino Bracciale.
La famiglia originaria è calabrese ma da quattro generazioni risiede qui a San Salvo. Qui Gino è nato ed è cresciuto! Da bambino quando sentiva che qualcuno bestemmiava, si metteva a piangere. A 13 anni entrò, per motivi di studio, in un collegio di frati a Francavilla D'Ete in provincia di Fermo e qui incontrò un frate appassionato di fotografia che per la prima volta gli mise una macchinetta in mano. In terza media, sempre dei frati, portarono lui e altri ragazzi a vedere una partita della Juventus. Nel vedere dei veri fuoriclasse giocare si è letteralmente innamorato del pallone e della squadra.
A 15 anni, tornato a San Salvo, ha formato una squadra di calcio la âVeloxâ e nelle occasioni di allenamento, gli altri vedendo come metteva e segno i suoi goal, gli diedero l'appellativo di Pelè.
Qualche anno più tardi entrò a lavorare alla Siv dove conobbe un arbitro federale di serie C, Luigi Costanzo che gli disse: "avete un bello stadio e non avete una squadra!". Bracciale ebbe l'idea così di fare un torneo di calcio. Siccome era il mese di settembre e qui a San Salvo si festeggiava San Rocco, intitolarono questo torneo a questo santo. Era il 1967! Dopo questa esperienza Gino, Felice Tomeo, Michele Molino, Marzocchetti Pietro, Ciavatta Michelino e altri decisero di formalizzare la costituzione di una squadra intitolata alla città . L'amministrazione comunale di allora guidata dal sindaco Piscicelli accolse la proposta all'unanimità . Il primo presidente della società fu Virginio Cilli e presidente onorario Vitale Artese.
Il lavoro in fabbrica non lo soddisfaceva e comincò a vedere nella fotografia una bella e valida alternativa e così decise di specializzarsi in quest'arte e si rivolse allo studio Di Memmo a Vasto. Dopo breve tempo lasciò il lavoro in fabbrica e migrò a Modena dove riuscì ad entrare nello staff dei fotografi della Panini che era semplicemente uno studio fotografico specializzato. Non aveva ancora quella fama che poi acquistò nel tempo.
A 21 anni tornò a San Salvo e si aprì il suo primo studio fotografico, il secondo della cittadina. Le foto erano tutte in bianco e nero e venivano stampate nello studio. La creatività impregnava tutto il processo fotografico: dallo scatto alla stampa finale. Per procurarsi i clienti stava sempre in giro: con la macchinetta appesa al collo andava al mare, alla villa e in piazza e soprattutto nelle varie occasioni di festa. Quando lo vedevano era classico sentirsi "Mi fai una foto, o la fai a mio figlio,...".
Gino Bracciale nella fotografia fa confluire altre due grandi passioni: il calcio e la storia di San Salvo. Luingo l'intera sua carriera ha fatto un lavoro a dir poco certosino nel raccogliere un archivio con oltre 20.000 fotografie, la più datata risale al 1887. Una volta specialmente per i matrimoni si usava stampare almeno 5/6 copie per ogni scatto, poi c'erano le foto dei migranti all'estero. E anche quando a nessuno importava di questo tipo di documentazione, con infinita pazienza e passione raccoglieva e metteva da parte ed ecco che oggi può vantare un patrimonio fotografico davvero unico al mondo.