Articoli di stampa, online e scritta, fondamentali nelle cause intentate contro la Regione Abruzzo per ottenere il risarcimento danni dopo lo scontro, su strada, con uno o più cinghiali.
Ne sa qualcosa lâassistito dellâavvocato vastese Fernando Pracilio che, dopo lo spavento per il pericolo corso e lâauto ammaccata, ha vinto su tutti i fronti in tribunale. Anche grazie, va detto, a una copiosa documentazione di articoli di quotidiani.
La sentenza dâappello, emessa il 10 agosto scorso dal Tribunale dellâAquila, è destinata a fare, come e forse più di altre, giurisprudenza.
Da una parte un professionista vastese, suo malgrado protagonista di un incidente sulla Statale 16, a Casalbordino, il 6 aprile 2013, dallâaltra la Regione Abruzzo che, già perdente davanti al giudice di pace a Vasto, aveva fatto appello nella causa civile davanti a Monica Croci, giudice monocratico del Tribunale dellâAquila. Erano le 23.30 di quel giorno di cinque anni fa quando G.D., alla guida della sua Ford Focus, travolse un cinghiale, di colpo uscito su strada dalla vegetazione. In primo grado, tre anni fa, il giudice di pace condannò la Regione a pagare 3.452 euro e le spese di lite.
Nellâudienza dâappello la Regione Abruzzo, assistita dallâAvvocatura distrettuale aquilana, ha invano tentato di ribaltare il verdetto: erroneità e ingiustizia per violazione dei princìpi inerenti la responsabilità extracontrattuale, ma anche carenza, contraddittorietà e illogicità della motivazione. In particolare, questa la tesi, non essendo proprietaria della strada, la Regione non poteva essere responsabile di condotte omissive, quali mancanza di segnaletica, illuminazione, recinzione. E, ancora, mancanza di prove.
Illuminante, invece, la sentenza del giudice Croci: la Regione Abruzzo è lâente deputato al controllo della fauna selvatica, in base allâarticolo 19 della legge 157 del â92. Ed è responsabile nonostante la delega conferita alla Provincia (i finanziamenti a suo tempo stanziati furono poi destinati ad altre finalità ). Testimoni, foto, fattura di ripristino del veicolo prodotti dallâavvocato Pracilio, hanno convinto il Tribunale dellâefficacia del verdetto di primo grado. Eâ stata, insomma, riconosciuta la colpa della Regione: anomala, incontrollata presenza di molti animali selvatici sul posto, mancata adozione di tecniche di captazione degli animali in zone boscose, lontane da strade e agglomerati urbani. âOrbene âaggiunge il giudice Croci â lâappellato ha prodotto in primo grado numerosi articoli giornalistici online, attestanti una ricorrente e abnorme presenza di cinghiali al di fuori degli ambiti boschivi nella zona di Casalbordino, fonte di ripetuti incidenti. Gli articoli vanno dal 2011 al 2013 e dimostrano la persistenza del problema, nonostante la loro notorietà â.
Proprio per via di quegli articoli, dunque, la Regione non poteva ignorare i pericoli. âTali circostanze â conclude il giudice â dimostrano, per intensità e durata nel tempo del fenomeno, una chiara negligenza dellâente nellâespletamento dei sui compiti di controllo e, pertanto, la colpa della Regioneâ. Il professionista vastese, pienamente soddisfatto, si è visto così riconoscere anche le spese del giudizio dâappello e la liquidazione di altri 1.620 euro.