Gesù nel battesimo al Giordano, (una nuova manifestazione) si presenta nella scena del mondo non in modo spettacolare, ma come uno sconosciuto. Addirittura lo vediamo in fila, solidale con gli ultimi e con i peccatori.
Ecco scoccare un primo paradosso: questo anonimo, mescolato tra la folla, va riconosciuto , non devâessere confuso con gli altri, neppure con un personaggio di spicco quale Giovanni battezzatore.
Dunque, uno come gli altri, eppure unico! Colui che si presenta rivestito di debolezza, in realtà è il più forte.
Giovanni, in qualità di profeta, è incaricato soltanto di creare unâattesa, di catalizzare lâattenzione nel personaggio più grande, stornandola dalla propria persona.
Lo sguardo della fede deve portarci a guardare nella direzione giusta, senza lasciarci distrarre da cose o persone che sono semplicemente strumenti e non punti di arrivo.
Riconoscere il Cristo come amico, pur nelle apparenze più modeste, nel nascondimento di una realtà quotidiana: ecco la scommessa della fede.
La vicinanza e la contrapposizione a Giovanni Battista sottolinea un altro paradosso: lâarrivo di Gesù segna il tempo della misericordia, non del castigo. Eâ la fioritura della salvezza, non la resa dei conti. Anche per i peccatori câè speranza, perché possono contare nella realtà dellâamore ostinato di Dio che colma lâabisso della miseria dellâuomo.
Dâora in poi lâattenzione va concentrata non nelle nostre azioni, ma su ciò che Dio fa per noi. Non che il comportamento dellâuomo sia superfluo, ma lâiniziativa è quella divina. Ciò che lâuomo può fare è soltanto risposta. La salvezza è dono, non conquista.
Nellâepisodio descritto da Luca, in cui affiorano numerosi riferimenti allâAntico Testamento, possiamo enucleare tre elementi: i cieli squarciati, la voce, la discesa dello Spirito.
I cieli chiusi stanno ad indicare il muro di separazione tra Dio e lâuomo, conseguenza del peccato. Sono il segno dellâira di Dio nei confronti dellâumanità peccatrice. Eâ stato interrotto il legame tra terra e cielo. Gli uomini non vivono e non si muovono più in Dio e questa lontananza da Dio determina la loro profonda miseria.
Acquista dunque tutta la sua forza drammatica lâinvocazione di Luca (63,19) âAh, se tu squarciassi i cieli e scendessiâ¦â Questa preghiera ò stata esaudita.
â⦠Vedrete il cielo apertoâ (Gv 1,51. Eâ finito il tempo dellâinimicizia, viene rimosso il diaframma di separazione. Ed è finito pure il tempo dell'insopportabile silenzio di Dio. Non si squarciano solo i cieli, viene rotto anche il silenzio. Dio prende la parola.
E quando torna a risuonare la sua voce, ciò avviene per indicare una presenza: il suo Figlio.
Gesù è così la Parola definitiva che il Padre ha da dire al mondo. Lo Spirito discende sul Cristo sotto forma di colomba. Lo Spirito che alle origini aleggia sul creato primitivo per fecondarlo e mettervi ordine (Gn 1,2).
Lo Spirito è presente ora all'inizio della nuova creazione. Infatti nel battesimo di Gesù, inizia una storia, la storia del mondo nuovo.
Questo Spirito si posa, oltre che sulle acque, su Gesù. Oltre che un riconoscimento è un accreditamento, unâinvestitura ufficiale.
Diventa fondamentale, comunque, la domanda: âChi è Gesù?â
Eâ il riconoscimento di uno dei tanti oppure lâunico Dio. Il riconoscimento è possibile soltanto attraverso il riconoscimento della nostra identità . Soltanto se si ha il coraggio di âriconoscerci nella nostra miseria più profonda, e quindi nel bisogno di salvezza, possiamo scoprire chi è Gesù, chi è Gesù per me.
Si tratta di collocarci dalla parte dei peccatori, non dei giusti, non di coloro che si ritengono a posto.
Sarebbe veramente il colmo se, mentre Gesù si mette in fila coi peccatori, noi rifiutassimo sdegnosamente questa collocazione.
Togliersi dalla fila, rifiutare quella compagnia, sentirsi diversi dagli altri, ritenersi migliori, significa escluderci dal rapporto con Cristo, non avere a che fare con Lui, che è venuto precisamente per i peccatori.
Câè un solo modo per riconoscerlo e incontrarlo: ed è riconoscere di avere bisogno di Lui.
Non facciamo lâinventario delle nostre virtù e benemerenze, Cristo Gesù non ci approverebbe.