Dio vuole, che l'uomo metta a frutto le sua capacità per risolvere i problemi, avvalendosi del Suo aiuto

Commento al Vangelo

Don Silvio Santovito
10/03/2019
Attualità
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Abbiamo iniziato l'itinerario quaresimale con il segno penitenziale della imposizione delle ceneri, per ricordarci l'impegno di conversione da vivere particolarmente in questo tempo ma sempre nel nostro cammino.

Come ogni anno nella prima domenica di quaresima ci vengono presentate le tentazioni di Gesù, viene sottolineato che tali tentazioni accompagnano tutta la vita di Gesù, dopo che nel suo battesimo è stato riconosciuto come il Figlio prediletto, Colui cioè che manifesta pienamente il volto e l'amore del Padre a tuta l'umanità. Le tentazioni di Gesù descrivono esperienze che accompagnano anche la nostra vita e si esprimono in tutte quelle pulsioni umane che ci chiedono di vivere la nostra vita opposta a quello che è il progetto d'amore di Dio su di noi.

Gli evangelisti hanno unito le tentazioni in tre parabole che toccano il rapporto con le cose, con gli altri e con Dio.

Nella prima tentazione Gesù affamato, per i quaranta giorni di digiuno, viene invitato dal diavolo a trasformare le pietre in pane, il diavolo gli dice di far vedre il volto bello del Padre con un miracolo per risolvere tutti i problemi materiali. In fondo la gente si aspetta un Dio che interviene per risolvere trutti i problemi materiali. E' la tentazione che tutti sperimentiamo vivendo per le cose, credendo che le cose siano la nostra felicità. Guardiamo nella nostra vita cristiana certe spese, certi viaggi di piacere, certi conti in banca, certe somme lasciate in eredità dopo la nostra morte.... la tentazione propone come valore assoluto la vita materiale, la vita biologica. A questa tentazione Gesù risponde che solo nella parola di Dio, nella sua proposta d'amore che invita a donare e a condividere tutto, l'uomo può trovare al vera felicità del suo cuore.

Nella seconda tentazione il diavolo fa leva sulla pulsione umana di voler essere grandi importanti, e invita Gesù ad ascoltare la sua logica, pensare a ste stesso, non perdere tempo con gli altri, casomai sfruttarli per ricavarne dei vantaggi personali, essere furbo per essere un grande agli occhi della storia. E' la tentazione che tutti sentiamo, di voler primeggiare, apparire, essere famosi agli occhi degli altri, ritenuti bravi perchè in certi affari non abbiamo guardato in faccia a nessuno e abbiamo ricavato un buon profitto da godere nella vita di questo mondo, a tutto questo Gesù risponde dicendo che solo davanti a Dio si china il capo per essere una persona riuscita, realizzata che vive a pieno il progetto per cui è stato pensato, amare ed essere amati.

Nella terza tentazione il diavolo tenta Gesù nel rapporto con il Padre, vuole che Gesù chieda al Padre la prova della sua vicinanza e del suo amore, certo se si butta dal pinnacolo del tempio e viene raccolto dagli angeli allora l'amore del Padre corrisponde a verità. E' la tentazione che viviamo tutti noi che cerchiamo Dio nel bisogno e crediamo che Lui ci ama se ci ascolta nel fare quello che vogliamo noi, risolvendo i nostri problemi. Gesù risponde che, non c'è nessun motivo per mettere alla prova un amore sicuro e grande come quello che Dio ha per ognuno di noi. Dio vuole, che l'uomo metta a frutto le sua capacità per risolvere i problemi, avvalendosi del suo aiuto e avendo sempre nel cuore la certezza del suo amore che non viene mai meno nemmeno quando noi ci allontaniamo da Lui o gli chiudiamo le porte del cuore.

Cerchiamo di recuperare durante questo tempo quaresimale, i riferimenti che Gesù ci offre, invitandoci a vincere con Lui le tentazioni che sempre accompagnano la nostra vita. Di fronte ad esse, vogliamno essere vittoriosi per essere con Gesù, espressione del volto bello del Padre celeste in mezzo all'umanità.

Maria mamma di Gesù e nostrra accompagni i nostri passi per una sincera e vera conversione.

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