Bruno Di Domenico di Fresagrandinaria, 83 anni, poeta, compositore, scultore, pittore, romanista sfegatato, arzillo come un adolescente. Emigrato in Francia in cerca di lavoro, ha conosciuto la solidarietà degli italiani allâestero e la durezza della solitudine. Ha scritto circa 200 poesie e composto diversi canti popolari tra cui lâinno di Fresa bbella me. Anche se non ha più vicino la fiamma ardente del suo cuore, continua a scrivere poesie e comporre canti inneggianti il suo grazioso paesino di cui è pazzamente innamorato. âSfogliandoâ è il titolo della suo ultimo libro di poesie. m.m. La massaré di Linùcce Una pomeriggio dâinverno sono andato alla masseria di Linuccia a comprare il formaggio di pecora che produce lei, una diecina di uova di galline e una ricotta. La cambagne ere ânpruvulià te di néve, la vie chiène di pozzà nghere e de lòta nère. Tirà ve nu vénde jlà te. Sembrà ve de tajà rte la facce. Appena sono entrato nella masseria non sapevo dove guardare prima. Una grossa pignata piena di fagioli e âcoticheâ bolliva più non posso. Enormi pezzi di ventresca di maiale, â cannelliâ di salsicce stavano arrostendo sul braciere. Linuccia seduta su uno sgabello con una foglia di lattuga imbevuta nellâolio e nellâaceto spalmava dolcemente la carne che cuoceva. File interminabili di salsicce, soppressate, ventricine e prosciutti pendevano dal soffitto. I graticci pieni di formaggi pronti per la stagionatura. Ho capito che Linuccia era abituata allâabbondanza. âSopra la tavule, na péttele di taccunélle tajjiate grusse come na mane. Lu sughe di pommodore faceva risaldà lu prufume de la va sanicoleâ. Mentre ammiravo quella grazia di Dio, Linuccia si è accorta del mio imbarazzo e mi ha detto:â Non fare caso alla confusione è una casa di contadini, vedrai che ogni cosa tornerà al suo postoâ. Intanto lâacqua per la pasta bolliva, lei si apprestò velocemente ad immergere âle taccunelleâ . Che bonta! Che calore! Che profumo. Sapori e odori antichi vissuti in un giorno particolarmente magico. Ardevene allegramente li ceppe a lu fuculà re, senza la minime interruzione. Bòne sapòre casarecce di lu paése nòstre. Bruno Di Domenico