Trenitalia e la costa teatina dimenticata: 'Prezzo alto per la velocizzazione'

Il presidente della Provincia di Chieti critico per le tante fermate soppresse

Michele Tana
05/03/2012
Attualità
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"Le fermate soppresse da Trenitalia lungo la fascia costiera ed in Abruzzo in particolare, vanno ripristinate. La nostra regione paga un prezzo troppo alto alla velocizzazione dei treni a lunga percorrenza facendo registrare il maggior numero di fermate soppresse". E' quanto afferma Enrico Di Giuseppantonio, presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi (Upa) e al vertice della Provincia di Chieti. "Purtroppo al problema delle soppressione delle fermate si aggiunge quello della qualità dei convogli – prosegue Di Giuseppantonio – che complessivamente finisce con il rendere un servizio non adeguato a ciò che l’utenza paga. Mi rivolgerò al ministro Corrado Passera soprattutto per sottolineare che in Abruzzo oltre alle giuste ragioni del pendolarismo esistono quelle del turismo e che di questo passo, tra fermate soppresse e qualità del servizio che non soddisfa, la nostra regione rischia di essere esclusa dal circuito del turismo, specie giovanile, che ancora sceglie i treni per i propri spostamenti. In un momento storico – conclude il presidente della Provincia di Chieti - in cui ai cittadini vengono chiesti sacrifici quasi ogni giorno, Trenitalia che dallo Stato riceve sovvenzioni ha il dovere di garantire servizi adeguati, di buon livello qualitativo e che tengano conto delle reali esigenze di mobilità dei cittadini e dei territori in cui vivono". Tra le stazioni penalizzate dalla nuova mappa di Trenitalia figura anche lo scalo di Vasto/San Salvo. Pescara e Termoli (anche loro in qualche maniera ridimensionate) restano le sedi ferroviarie maggiormente 'servite' nella nostra zona.

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