Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Educare alla legalità: l’ultimo video dedicato all’usura

Condividi su:

Ultimo video di sensibilizzazione del progetto “Educare per crescere nella legalità” realizzato dal Comune di San Salvo nell’ambito del progetto per la Sicurezza e legalità della Regione Abruzzo.

Si chiude così un progetto che è durato 18 mesi e che ha coinvolto delle classi target di tutte le scuole di San Salvo, più la primaria e la secondaria di primo grado di Fresagrandinaria, che hanno riflettuto, con il coordinamento degli insegnanti, su temi inerenti le diverse sfaccettature della legalità, anche attraverso incontri di approfondimento tenuti da esperti esterni.

«Oltre al lavoro nelle scuole, teso a formare gli studenti sull’importanza del rispetto delle regole per una buona convivenza civile, ci sono state – commenta il sindaco Tiziana Magnacca – azioni rivolte a sensibilizzare tutta la popolazione della zona».

I dieci video che ci hanno tenuto compagnia mensilmente, a partire da ottobre su gran parte dei siti locali, il convegno in cui è intervenuto Don Maurizio Patriciello, parroco nella Terra dei Fuochi, che ha dato una bella scossa alle nostre coscienze un po’ addormentate, il cineforum, la commedia musicale “Il canto degli Scugnizzi” evento clou che ha saputo unire attraverso la recitazione, il canto e il ballo le diverse anime della città e donare ottimi spunti di riflessione al numerosissimo pubblico che ha letteralmente affollato la piazza e, infine, “Semi di… giustizia”, una serata che ha voluto rispondere alla manifestazione “Palermo chiama Italia” in occasione della giornata nazionale della legalità e che ha vestito la piazza con i colori della legalità e della giustizia attraverso video, musica, balli e riflessioni sul tema della mafia in ricordo di quanti hanno sacrificato la propria vita in nome proprio della legalità e della giustizia.

Quest’ultimo video, “Legalità e usura” vuole far riflettere su un fenomeno che ha dei numeri impressionanti in Italia: un giro di affari che arriva a 20 miliardi di euro. La maggior parte dei casi di usura continua a rimanere sommersa perché le caratteristiche di questa pratica sono la solitudine, l'isolamento, la riservatezza, la non condivisione del problema vissuti da chi ne cade vittima. Questo fenomeno si spiega non tanto con la "paura" di chi subisce l'usura (l'esperienza dimostra che chi ha deciso di denunciare l'usuraio, solo molto raramente ha subito conseguenze per la propria sicurezza personale): quando violenza c'è stata, si è avuta quasi sempre all'interno del rapporto d'usura. In realtà, ciò che pesa in modo decisivo sul rapporto fra usurato e usuraio è la convinzione della vittima di non avere comunque alternative alla propria situazione: solo l'usuraio, al momento del bisogno, lo ha "aiutato"; e anche se man mano gli toglie il patrimonio e la serenità, l'usuraio può, comunque, "dargli" ancora qualcosa. Magari ulteriore denaro, in cambio dell'ennesimo assegno che nessun altro più accetta. Si innesca così una spirale perversa che soltanto la vittima può spezzare, denunciando l'usuraio. In questo modo l'usurato riacquista la propria indipendenza. E ricomincia a vivere.  Sperare di uscire dall'usura continuando a pagare le rate del prestito infatti è uno sbaglio. Dall'usura si esce solo con una denuncia, e non bisogna aver paura di denunciare, perché la legge è dalla parte delle vittime e offre tutela e assistenza a chi decide di compiere il passo.

Il video vuole proprio lanciare un messaggio a chi è vittima di tale pratica: “Non perdere il controllo della tua vita. Chiedi aiuto e ricomincia a vivere”.
«Siamo soddisfatti per il lavoro svolto – commenta in conclusione l’assessore alle Politiche sociali Maria Travaglini – che ha permesso un contatto più diretto con i bambini e le famiglie su temi importanti e mai fino a fondo trattati quali il rispetto delle regole e della legalità. Un’esperienza che riteniamo sia stata utile».

Il video è stato realizzato dalla Cooperativa Nuova Solidarietà di San Salvo.

San Salvo, 30 giugno 2015

Condividi su:

Seguici su Facebook