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Passo avanti anche dalla Capitale per la legge sul gioco

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Anche Roma capitale si sta aggiungendo al lungo elenco delle città che posseggono un regolamento per contrastare il gioco problematico ed il giocare al casino online ed anche per regolarizzare la presenza delle attività ludiche sul territorio, oppure per tentare di bandirle. Con i “problemini” che ha Roma in questo momento, si è in ogni caso effettuato un passo in avanti per tale regolamento, la cui proposta è stata approvata dalla commissione Politiche Sociali. Quindi, molto probabilmente, entro la fine di febbraio entrerà in funzione la regolarizzazione del mondo del gioco lecito che prende spunto da una prima proposta denominata “Regolamento sale giochi e giochi leciti” presentata già nello scorso mese di novembre 2016 dal Movimento Cinque Stelle che, come si sa, contro il gioco d'azzardo “ha propriamente una missione da compiere” e che mette in atto ovunque, appena si palesi una qualunque occasione.

Nella proposta del M5S si include anche il distanziometro di 500 metri, funzionamento degli apparecchi da intrattenimento tra le 10 e le 14 e tra le 18 alle 22 ed il divieto assoluto di attività pubblicitaria relativa all'apertura di sale da gioco. Dalla commissione Politiche Sociali si passerà all'approvazione in sede di Assemblea capitolina, magari con emendamenti presentati da altri consiglieri e, successivamente, vi sarà un ulteriore “transito” in commissione commercio, molto probabilmente verso il fine di questa settimana.

Ovviamente, come in tutti i regolamenti che si rispettano, esiste anche in quello di Roma capitale il divieto di esercizio delle attività ludiche in alcune tipologie di aree a cominciare dagli immobili di proprietà dell'Amministrazione comunale, che provvederà ad estendere questo divieto anche agli immobili di proprietà delle società partecipate, nel perimetro del centro storico e nelle aree circostanti con particolare riferimento al Municipio ed alle aree pedonali interdette alla circolazione di veicoli. Nel caso specifico in cui le attività di gioco fossero presenti in immobili locati o concessi dall'Amministrazione, il contratto esistente non verrà rinnovato alla prima scadenza di legge.

Naturalmente, sempre come detto, per rispecchiare il “modello di regolamento-capestro” sopravviene il lungo elenco dei luoghi sensibili, che non c'entra nulla con i migliori casino, che non manca mai e bisogna dire che, recentemente, questo elenco si è allungato paurosamente, inserendo i posti più “inimmaginabili”, come i cimiteri per fare un esempio. Ma non si vuole commentare nulla visto che ormai con il gioco è assolutamente inutile, perché lo stesso è in balìa di qualsiasi Amministrazione di qualsivoglia città che voglia studiare qualcosa di nuovo per “mettersi di traverso” alle attività ludiche, agli operatori di gioco, alle industrie che producono i prodotti da inserire sul territorio.

È una sorta di guerra “apparentemente non guerreggiata”, ma che in realtà si sta trasformando in una battaglia “sottile” che sta portando il gioco verso un esaurimento totale di forze psicologiche e finanziarie. Ormai, chi tratta di gioco sa che la vita per lui è difficile, estrema ed irta di ostacoli: ma ciò non di meno vi sono ancora operatori che vi vogliono investire perché continuano a credere nel gioco come divertimento e nel gioco come “accompagnatore lieto” di ore di relax. Ma fino a quando questa forza nel proseguimento del percorso del gioco andrà avanti, oggi, non è dato di sapere.

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