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Rsa a Sant'Onofrio: speso un milione e mezzo di euro, ma struttura in abbandono

A 13 anni di distanza dall'inizio dei lavori cantiere in degrado e nel dimenticatoio

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Adeguate risposte assistenziali al territorio e posti di lavoro a 120 persone. E' quanto avrebbe dovuto offrire al territorio la Rsa pubblica di Sant'Onofrio. A distanza di tredici anni dall'avvio dei lavori la struttura è solo un manufatto incompleto, ricettacolo notturno di vandali e teppisti. «E' l'ennesimo scandalo che indigna la popolazione», accusa il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Forte. «La Asl non può permettersi di lasciare nel più assoluto degrado una struttura costata milioni. Se non ha soldi per completarla la regali al Comune o ad altri enti», propone provocatoriamente l'esponente del Pd. D'accordo con lui è il sindaco, Luciano Lapenna. Da tredici anni la Rsa è in abbandono. La struttura venne presentata nel 1998 come un gioiello della sanità pubblica. I lavori iniziarono a settembre 1999 sotto la gestione dell'ex manager Asl Domenico Recchione. Nel 2000, il tempo di realizzare le fondamenta e i pilastri, e l'opera venne bloccata in seguito alle contestazioni della direzione dei lavori e il cantiere sequestrato. Dopo un lungo contenzioso riguardante il progetto, nel 2005, con l'intervento del manager Asl dell'epoca, Michele Caporossi, la struttura fu dissequestrata, ma mai completata. Per la costruzione del manufatto furono spesi 2 miliardi e 940 milioni di lire. «La Rsa, 40 posti letto per anziani non autosufficienti e disabili, avrebbe dato lavoro a 120 operatori. E' molto triste vedere che, invece, è di ventato il regno del degrado. Gli unici fruitori sono sbandati e ratti. I residenti si lamentano per quello che ogni sera avviene nella struttura. La crisi e la mancanza di fondi non può essere una giustificazione per lasciare che un opera costata milioni venga abbandonata», insistono il sindaco Lapenna e il presidente Forte. «Dal momento che dista poche centinaia di metri dalla residenza privata per anziani di Sant'Onofrio, potrebbe essere una struttura al servizio della prima o complementare. Regalatela, datela in gestione», è l'appello di Forte alla Asl. «Qualunque cosa, sarà meglio della situazione attuale», afferma il presidente Forte invitando i dirigenti dell'azienda sanitaria a venire a vedere le condizioni del cantiere. Paola Calvano (Il Centro)
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