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Nuovo furto all'Insomnia Cafè di via Grasceta, è il terzo in un mese

L'amarezza e la sfiducia del proprietario, Massimiliano Tumini

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«La colpa è solo mia perché lavoro». È il primo, amaro, commento di Massimiliano Tumini, proprietario dell’Insomnia Cafè di San Salvo. Il locale di via Grasceta nella notte tra venerdì e sabato è stato di nuovo preso di mira dai ladri. Portato via un cambia monete, circa 2mila euro il bottino. È il terzo furto in un mese. La spiacevole sequenza: 6 giugno, 13 giugno, 7 luglio per un ammontare complessivo di oltre 15mila euro. Ieri i ladri sono entrati, come altre volte, dalla porta laterale, già rinforzata e ora nuovamente danneggiata con un piede di porco. Il locale è munito di videosorveglianza, le immagini vengono inviate al cellulare del proprietario, ma i malviventi sono sempre più abili. Dopo essere entrati, in due, incappucciati, strisciando per evitare l’attivazione del sensore dell’allarme, è bastata una manciata di secondi. Nel colpo del 13 giugno ne hanno impiegato appena 21 per portare via 3 slot machine e un cambia monete. Ieri l’orologio segnava le 4.10 quando il sistema di videosorveglianza ha inoltrato le prime immagini al telefono cellulare di Tumini: «Ormai vivo nel terrore, da poco ho avuto un bambino ed è dura. I gestori sono sfiduciati e vogliono lasciare, io ci sto riflettendo».

L’Insomnia Cafè ha rinforzato i propri sistemi di allarme a ogni colpo, ma questo non ha scoraggiato i ladri. Davanti alla porta laterale ora sarà installato un cancello. L’amarezza è tanta, così come la sfiducia: «Non credo più nelle istituzioni. Per installare la videosorveglianza ho dovuto apporre tanto di cartello, pena una multa. Oggi quelle immagini, secondo i carabinieri, sono inservibili. La verità è che il malavitoso fa la bella vita, mentre chi lavora fa la malavita. Sono nato a San Salvo, ci vivo da 42 anni e non è più la cittadina tranquilla di un tempo». A quanto pare in altri due bar, sempre ieri mattina, sono stati rinvenuti segni di effrazione non andata a buon fine. Il problema della sicurezza continua a essere pressante.

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