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Sicurezza a caccia, approfondimento dell'Enalcaccia

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TORINO DI SANGRO - Sicurezza a caccia, approfondimento dell'Enalcaccia.

La delegazione Abruzzo dell'associazione venatoria ha organizzato nei giorni scorsi la quinta festa regionale dell'ENALCACCIA.
Come negli anni precedenti è stata gestita dalla sezione provinciale di Chieti e da Roberto Lalli, mente e cuore dell'associazione.
Il programma  dei lavori è entrato nel vivo con l’interessante convegno “LA SICUREZZA A CACCIA”, realizzato con la collaborazione della BENELLI ARMI S.p.A. di Urbino con gli interventi di Alessandro Tamburini, responsabile dell’area vendite, e Vittorio Balzi esperto balistico della stessa azienda nonché perito balistico.
Nel suo intervento Balzi ha sottolineato che "la causa più frequente di lesioni nello svolgimento di attività venatoria è la deviazione di traiettoria del proiettile conseguente ad urto contro ostacoli di vario tipo, ovvero quello che comunemente viene definito rimbalzo”.

Casi purtroppo tristemente noti, anche nel Vastese, e che dipendono dall'utilizzo di cartucce a palla singola con armi ad anima liscia, il classico calibro dodici ad esempio. Per fortuna le nuove generazioni di cacciatori si orientano sempre più verso armi ad anima rigata per la caccia agli ungulati. Nel prelievo del cinghiale, ad esempio, le carabine stanno progressivamente sostituendosi ai fucili. Nonostante la maggiore potenza delle carabine, con gittata molto maggiore rispetto a doppiette e sovrapposti, i materiali impiegati per la realizzazione delle cartucce e le leggi fisiche che regolano la balistica del tiro rendono praticamente impossibile il cosidetto "rimbalzo" del proiettile esploso. E il recente corso per selecontrollori organizzato dall'Atc Vastese, diretto dall'avvocato Giacomo Nicolucci, produrrà come utile effetto collaterale un sensibile incremento, tra i cacciatori, dell'utilizzo di carabine al posto dei classici fucili. Una nuova cultura venatoria che guarda al prelievo di selezione e non più solo alle caotiche e pericolose braccate e che mira di più alla sicurezza e alla gestione programmata delle specie selvatiche.

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