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Lavoro in Abruzzo: cifre altissime di violazioni e 'dipendenti in nero'

Il numero maggiore è nel settore terziario

a cura della redazione
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Sono 5.231 (più altre 1.312 visitate per la seconda volta per la verifica dell'ottemperanza delle prescrizioni pregresse e 976 solo per accertamenti tecnici e amministrativi) le aziende ispezionate dalle direzioni territoriali del lavoro in Abruzzo nel corso del 2013.

I dati sono stati diffusi dal direttore della direzione regionale del Lavoro, Orazio Parisi e riguardano il terziario (38%), l'edilizia (47%), l'industria (12%) e l'agricoltura (3%). Ben il 60% delle posizioni lavorative ha presentato diverse irregolarità (pari a 10.963); di questa significativa cifra il 21% è costituito da lavoro nero, ovvero i lavoratori erano completamente sconosciuti alla Pubblica Amministrazione.

 

 

La presenza maggiore di posizioni irregolari è nel terziario (59%); nello stesso settore si registra anche il numero più alto di lavoratori in nero: 62%. Le diverse direzioni territoriali del lavoro delle province abruzzesi hanno emesso provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale nel caso in cui i lavoratori in nero riscontrato siano stati pari o superiori al 20% della forza lavoro aziendale. In questa direzione sono 259 i provvedimenti emessi; circa la metà (il 48%) riguardano attività commerciali e pubblici esercizi. Molto alto anche il numero di irregolarità riscontrate nel settore edile: su 2.468 aziende ispezionate, ben 1.962 sono risultate irregolari per un totale di 1.890 violazioni in materia di salute e sicurezza.

 

Lavoro nero, violazioni e irregolarità hanno così determinato, solo l'anno scorso, un imponibile evaso di 27.751.130 euro.

 

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