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La denuncia del Wwf: «A San Salvo e Vasto distrutti nidi del fratino»

Gabbiette divelte e tabelle informative sparite

a cura della redazione
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Amara scoperta effettuata in questi giorni dai volontari del WWF e della Stazione Ornitologica Abruzzese che come ogni anno effettuano il censimento e la sorveglianza dei nidi e delle uova del fratino, un raro uccello, protetto a livello europeo, che nidifica tra aprile e maggio sulle spiagge sabbiose della nostra costa.

Almeno quattro nidi (tre a Vasto e uno a San Salvo) sono stati trovati distrutti e privi delle uova. In un caso è stato possibile accertare lo schiacciamento di un uovo con una scarpa. Le gabbiette che gli operatori volontari utilizzano per proteggere i nidi in alcuni casi sono state divelte e gettate a diversi metri di distanza mentre i paletti che sorreggevano le tabelle informative sulla specie tutelata sono scomparsi.

Le Guardie Giurate Volontarie del WWF hanno presentato in questi giorni una denuncia agli Organi di Polizia Giudiziaria informando anche le Amministrazioni di Vasto e San Salvo. L’attività intenzionale di distruzione di nidi e uova di animali protetti è infatti un reato e quindi perseguibile penalmente. Nella denuncia presentata si chiede un intervento immediato volto a individuare i responsabile e, soprattutto, a impedire il ripetersi degli atti illeciti sui pochi nidi integri rimasti sia a Vasto che a San Salvo.

Dichiara Claudio Allegrino, coordinatore delle Guardie Giurate Volontarie del WWF: “Non sappiamo, allo stato attuale dei fatti, quali siano state le motivazioni che hanno spinto alcuni squallidi individui a distruggere i nidi e le loro protezioni. Di sicuro la maggior minaccia per la conservazione di questo uccello è rappresentata proprio dalla distruzione e dalla manomissione dell’ambiente dunale e dal disturbo antropico”.

Da alcuni anni l’Ordinanza Balneare tenta di salvaguardare i nidi di fratino vietando (solo per il tempo necessario alla nascita e all’involo dei pulli) le operazioni di livellamento ed allestimento delle aree in concessione  agli stabilimenti balneari e delle spiagge libere comunali dove sono in cova questi animali. È indispensabile il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche e degli operatori turistici costieri affinché sia sempre più ampia la consapevolezza che il turismo praticabile sulla nostra costa ha bisogno anche di queste importanti presenze faunistiche che aumentano l’interesse dei turisti per l’utilizzo delle nostre spiagge.

Conclude Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo: «La presenza dei fratini è una risorsa importantissima per la nostra costa, anche come moltiplicatore economico, e gli operatori balneari che affrontano con intelligenza il loro lavoro ne sono ben consapevoli. Ci dispiacerebbe scoprire che c’è invece chi si rende protagonista di atti che, al di là delle violazione della legge, sono sostanzialmente stupidi e inutili. In ogni caso facciamo appello al buon senso di coloro che frequentano la spiaggia anche per lavoro perché sia garantita una sempre maggiore vigilanza contro i teppisti che agiscono a danno di tutti gli operatori e di tutti gli abruzzesi».

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