Almeno un'altra settimana per conoscere il nuovo consiglio regionale. L'ufficio centrale regionale della corte d'Appello dell'Aquila - a cui la Regione si è rimessa per la fromazione dell'assise - è ancora in attesa del riepilogo dei dati delle circoscrizioni di Chieti e Pescara. Finora sono arrivati solo quelli di Teramo e L'Aquila; quella di Chieti è la più grande per numero di seggi elettorali.
A sbrogliare l'intricata matassa dovrà pensarci - una volta in possesso di tutti i dati - la commissione elettorale composta da un magistrato presidente, due consiglieri di diritto (e due supplenti). I seggi saranno assegnati in base alla nuova legge elettorale regionale che, applicata per la prima volta, ha creato confusione e interpretazioni diverse.
Nell'attesa che si completi la raccolta dati, dalla Corte d'Appello non trapelano anticipazioni. Alla confusione generale hanno contribuito i ritardi del server intasato e le cifre inizialmente errate diffuse (pure se puramente con «valore divulgativo») dal sito ufficiale della Regione Abruzzo; la scelta di non affidarsi a quello della Prefettura avrebbe permesso un risparmio di circa 200mila euro.
Sono tre i nodi rimasti da sciogliere: il seggio da attribuire a Sclocco o D’Ambrosio, quello di Abruzzo Futuro a Teramo o L’Aquila, e il balletto dei seggi tra opposizione e Movimento Cinque Stelle, se 7 a 5 (interpretazione che sembra più letterale) e 6 a 6, sarà solo la commissione elettorale che, ad oggi legittimamente, ancora non si riunisce alla corte d’Appello dell’Aquila.
Nel Vastese in ballo restano Pietro Smargiassi (M5S) ed Etelwardo Sigismondi (Fratelli d'Italia).