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Il 60% dell'energia consumata in Abruzzo è prodotta da fonti rinnovabili

La potenza installata però supera il fabbisogno regionale

a cura della redazione
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Il 60% dell'energia elettrica consumata in Abruzzo nel 2013 è stata prodotta da fonti rinnovabili. A rivelarlo è la Terna che qualche giorno fa ha pubblicato il rapporto annuale Elettricità nelle regioni - 2013. I dati sono poi stati elaborati dal Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua.

«Nel 2013 l'Abruzzo - spiega l'associazione presieduta da Augusto De Sanctis - ha consumato 6.808,3 gigawattora producendone 4.586,9 attraverso gli impianti presenti nella regione. Di questi ben 3.263,2 da idroelettrico, fotovoltaico e eolico (il 71,1% dell'energia elettrica prodotta in Abruzzo!). Invece 2.221,4 Gigawattora sono stati importati dalle altre regioni. Tenendo conto del mix energetico nazionale si può stimare la quota dell'energia elettrica importata prodotta dalle rinnovabili, circa 845 gigawattora, che si aggiungono a quelli prodotti in Abruzzo, determinando il dato del 60% complessivo sul totale dell'energia consumata. Il contributo maggiore lo ha dato l'idroelettrico che ha recuperato rispetto al 2012 tornando ai livelli degli anni precedenti, mentre un vero boom è quello relativo al fotovoltaico che in 5 anni tra il 2009 e il 2013 è passato da 13,5 gigawattora a 809,4».

SURPLUS ENERGETICO - Non è tutto oro quello che luccica. A fronte del dato incoraggiante, dal rapporto emerge una presenza eccessiva di impianti di produzione. La potenza installata sarebbe in grado di produrre tra il 25% e il 40% in più dell'energia di cui ha bisogno la regione, ma alcuni impianti sono spenti perché non conviene. È questo il caso delle grandi centrali turbogas a metano risalenti al decennio passato.
Anche su questo aspetto i dati parlano chiaro: «Basti pensare - continua il Forum - che nel 2009 in Abruzzo sono stati prodotti ben 5.272 gigawattora dal termoelettrico, a fronte di 1.393,9 nel 2013! La produzione è crollata in pochi anni di oltre 2/3 nonostante sia rimasto sostanzialmente invariato il potenziale installato».

PAGATI PER ESSERE SPENTI - Il surplus di potenza installata sul territorio coinvolge tutto il Paese. Si stima che questa superi del 30-40% il fabbisogno energetico. Su questo punto il Forum invita alla riflessione: «Per salvare gli imprenditori "fossili" si sono dovuti inventare il cosiddetto "capacity payment". I proprietari vengono pagati, nonostante le centrali siano spente, per il "servizio" di essere potenzialmente attivabili in caso di richiesta del sistema elettrico. Altro che "popolo del No!" e paese bloccato, qui abbiamo detto troppi "SI'" e ci ritroviamo con una valanga di impianti!».

SCELTE FUTURE - I dati del rapporto della Terna, secondo il Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua, indicano la strada intrapresa dall'Abruzzo: «Energie rinnovabili e non Ombrina mare». 
Un cambio di direzione è necessario anche nel futuro degli impianti di produzione delle rinnovabili. Il territorio abruzzese, soprattutto in alcune zone (si pensi al Vastese con l'eolico) è ormai prossimo alla saturazione. Da questo punto di vista l'ideale sarebbe frenare l'avanzata di impianti industriali eolici e idroelettrici puntando sul fotovoltaico da installare su facciate e tetti dei numerosi capannoni presenti.

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