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Sette capodogli arenati sulla spiaggia di Punta Penna

Si cerca di salvare gli animali ancora vivi

redazione
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16.12 - Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti Ã¨ stato informato dello spiaggiamento dei sette capodogli a Punta Penna presso Vasto e si è mantenuto in costante contatto con il Reparto Marino Ambientale della Guardia Costiera, che ha coordinato le operazioni di soccorso ai cetacei.

15.15 - Altri due capodogli sono stati spinti verso il mare aperto. Del gruppo dei sette, dunque, in tre sono morti. Bisognerà valutare la ripresa regolare dei quattro esemplari salvati.

15.05 - ''Il fatto di aver già liberato alcuni capodogli - dice Vincenzo Olivieri, presidente Centro Studi Cetacei onlus - non vuol dire che potranno essere salvi, perchè bisogna vedere come si comporteranno nelle prossime ore. In particolare il secondo capodoglio presentava delle ferite ed aveva in bocca una rete da pesca. Encomiabile l'affetto delle persone che sono accorse da Vasto e dall'intero Abruzzo per aiutarci in questa corsa corsa contro il tempo''.

14.17 - Un 'piccolo esercito' di volontari Ã¨ impegnato nel tentativo di salvare i capodoglio arenatisi sulla spiaggia di Punta Penna.

13,35 - "Stiamo facendo il possibile per salvarli, ma come potete comprendere non è un'operazione semplice". Lo dichiara il comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Punta Penna, il tenente di vascello Giuliano D'Urso. I veterinari della Asl provinciale di Chieti stanno coordinando l'intervento con gli uomini della Guardia Costiera e diversi volontari. Allertati anche il Centro nazionale Emergenza Cetacei di Padova e il Comando generale delle Capitanerie di Porto, sezione Ambiente Marino presso il Ministero dell'Ambiente. Da San Benedetto del Tronto l'arrivo del Gruppo Sommozzatori della Guardia Costiera.   

13.13 Salvo un secondo cetaceo: il capodoglio spinto verso il largo per fargli riprendere il mare aperto.

13.05 Vasta eco, anche in ambito nazionale, per l'episodio di Punta Penna. Ne parlano un po' tutti i siti dei maggiori organi di informazione (alcuni dei quali con foto tratte dalla nostra rete)

12.35 - Difficoltose e complesse le operazioni in atto nel tentativo di riportare al largo almeno un altro dei capodogli spiaggiati

11.50 - È stato richiesto l'uso di una ruspa meccanica per rendere più efficaci le operazioni di soccorso.

11.05 - L'impegno dei tanti volontari ha portato i primi frutti: uno degli esemplari ha ripreso il largo.

10.55 - A Punta Penna è arrivato anche l'assessore regionale all'Ambiente Mario Mazzocca. Insieme al sindaco Luciano Lapenna Ã¨ concorde nel dire che «si tratta di un importante monito per la salvaguardia dell'ambiente».

10.42 - Sonar militari e ricerche petrolifere potrebbero aver causato il disorientamento dei cetacei. Lo spiega il presidente nazionale del Centro Studi Cetacei Vincenzo Olivieri (leggi)

10.24 La spiaggia si sta affollando di curiosi. Presenti anche il sindaco Luciano Lapenna, gli assessori Sputore e Marra e i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Pietro Smargiassi e di Abruzzo Civico Mario Olivieri. È arrivato anche il presidente nazionale del Centro Studi Cetacei Vincenzo Olivieri.

10.20 - Sarebbero almeno 3 i cetacei morti.

10.11 - Dopo averlo imbracato con alcune fasce, proveranno a tirarlo a largo con l'ausilio di un peschereccio.

10.00 Ãˆ in corso il tentativo di imbracare uno degli esemplari per riportarlo al largo.

La scoperta, intorno alle 7 di questa mattina, è stata fatta da frequentatori della spiaggia e da alcuni surfisti intorno: 7 capodogli arenati sulla riva a Punta Penna. Dopo l'allarme, sul posto sono arrivati i veterinari della Asl e gli uomini della locale Protezione civile. Pare che 4 siano ancora vivi, mentre almeno 3 siano già morti. Pare che - a detta dello stesso personale Asl - si tratti degli stessi cetacei segnalati sulle coste della Croazia

Ora si cercherà di salvare gli esemplari ancora vivi. Per farlo è stato richiesto l'intervento dei sommozzatori della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto e l'ausilio del Centro Nazionale Cetacei di Padova.

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