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«Sacrificò la vita per gli altri», intitolata a Zanella la Sottosezione Polstrada

La cerimonia questa mattina al casello di Vasto Sud

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«Ha sacrificato la propria vita per mettere in sicurezza quella degli altri». Con questa motivazione la Sottosezione di Vasto Sud della Polstrada è stata intitolata questa mattina a Maurizio Zanella, che lì prestava servizio. L'assistente capo, di Vasto, 24 anni nella Polstrada, il 30 agosto 2012, fu investito da un'auto sull'A14 mentre segnalava e cercava di spegnere un incendio che stava riducendo pericolosamente la visibilità.

Le parole sono quelle di Lorenzo Suraci - dirigente del Compartimento della Polizia Stradale per l’Abruzzo - che lo ha ricordato, alla presenza della moglie Anna e delle due figlie di Zanella, Valeria e Miriana, durante la cerimonia tenutasi questa mattina al casello autostradale di Vasto Sud, dove ha sede il distaccamento.
Una cerimonia sobria, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di tutte le forze dell'ordine del territorio, il Prefetto Fulvio Rocco de Marinis e i sindaci di Vasto e San Salvo.

Tanti i momenti di commozione. Gli occhi di famigliari e colleghi si fanno lucidi soprattutto quando Suraci ricorda quella drammatica fine di agosto. L'incendio si sviluppò in A14, in territorio di Serracapriola (Foggia), «Zanella - racconta - si recò sul posto per condurre le operazioni di viabilità volte a tutelare la circolazione autostradale. I componenti della pattuglia, vista la scarsa visibilità causata dalla presenza di fumo, iniziavano a regolare il traffico in attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco. Maurizio Zanella, mentre si prodigava a spegnere l’incendio con gli estintori in dotazione al veicolo di servizio, vedeva sopraggiungere un’autovettura a forte velocità; quindi, lasciava l’estintore e, con la paletta di segnalazione e la bandiera gialla, effettuava vistosi sbandieramenti, allo scopo di far fermare la predetta autovettura. Ogni tentativo però risultava vano, tanto che a causa della brusca frenata, il veicolo sbandava e investiva l’operatore della Polizia Stradale causandogli lesioni che ne provocavano il decesso».

Giuseppe Bisogno, direttore del Servizio Polizia Stradale, ha rivolto un pensiero a tutti i morti sul lavoro sulle strade, «gli ultimi, i tre operatori dell'Anas deceduti sulla Palermo-Messina». 
Valeria, la figlia più grande di Zanella, indossa oggi la divisa del padre, «un gesto che le fa onore - ha continuato il dirigente - Il nostro sogno è quello di evitare che fatti simili accadano ancora. Abbiamo messo in campo per questo tutte le misure necessarie per innalzare gli standard di sicurezza».

Infine, Roberto Sgalla - direttore centrale delle Specialità Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazione e dei Reparti Speciali della Polizia di Stato - ha sottolineato il significato dell'intitolazione: «È un modo per far continuare a vivere i nostri colleghi deceduti in servizio. Il nostro è un lavoro rischioso. È usanza delle forze dell'ordine intitolare anche i singoli uffici ai colleghi che non ci sono più. In questo modo si tramanda la memoria dell'attività che è stata svolta. Così vogliamo far continuare a vivere Maurizio che, sono convinto - ha concluso rivolgendosi ai famigliari - è stato un ottimo marito e un bravissimo papà».

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