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Eternit: app, segnalazioni e videosorveglianza, ma ancora nessun intervento

A dieci giorni dalla nostra segnalazione qualcosa è stato fatto?

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E’ di oggi la notizia della prescrizione del reato di disastro ambientale della Eternit, a danno dei cittadini di Casale Monferrato. Una prescrizione che non è una assoluzione. Le morti per le polveri di amianto sono ad oggi oltre 2000, dovute alla superficialità e a comportamenti illeciti della società Eternit.

San Salvo. Era l’8 novembre, quando un cittadino, Alessandro Daniele, ci informava di una discarica di amianto in contrada Vallone del Pencio, nei pressi dell’autoporto.
Allora vi trovammo delle lastre di eternit, alcune ancora integre, altre già tritate dal passaggio dei veicoli agricoli. Mettemmo al corrente dell’accaduto l’assessore all’ambiente Angiolino Chiacchia, che dichiarava di non essere a conoscenza dei fatti, nonostante ben tre chiamate alla polizia locale del signor Daniele ed un sopralluogo svolto dagli agenti della polizia locale stessa.

Siamo tornati oggi sul posto. La situazione non è mutata, non è stato posto neanche un nastro a delimitare la zona interessata, affinché l’eternit non si frantumi ulteriormente al passaggio dei mezzi agricoli. A causa del formarsi di acquitrini, dovuti alle piogge e alle pessime condizioni delle strade di bonifica, le polveri di amianto si sono mischiate alla terra, rendendo il futuro lavoro di bonifica, più difficile e oneroso.
I canali di scolo delle acque che sfociano nel Trigno, sono a pochi metri e la loro manutenzione risale probabilmente a qualche anno fa, data la presenza negli stessi di alberi ad alto fusto e cespugli.

L’8 novembre davamo in concomitanza sul nostro sito, anche la notizia della presentazione della nuova App comunale che permette ai cittadini di segnalare, disagi e fenomeni criminosi, in modo tempestivo. L’App fa parte di un progetto più ampio di innovazione degli strumenti a disposizione della polizia locale, di cui fanno parte anche sistemi di videosorveglianza, per un ammontare di 118 mila euro, cofinanziato dalla Regione Abruzzo al 57%.
Tra le aree video sorvegliate c’è anche un’altra discarica alle porte di San Salvo, al termine di via Mauro Rostagno, stavolta di semplice materiale edile. Anche lì, nonostante le telecamere e quindi nonostante la consapevolezza del danno, chiediamo se qualcosa è stato fatto.

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