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Gennaro Zecca (Confindustria): Tasi e canoni consortili «intricato e vessatorio cumulo di tributi»

Conferenza stampa questa mattina di Confindustria Chieti Pescara e Assovasto

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Confindustria Chieti Pescara e Assovasto hanno tenuto questa mattina a Vasto un incontro con la stampa per denunciare l’insostenibile situazione in cui versano molte imprese del vastese, soggette oggi di fatto ad una doppia tassazione sui medesimi servizi: l’una dovuta all’ARAP (ex Consorzi Industriali) in forma di canoni consortili, l’altra ai comuni in forma di TASI.

Attualmente infatti un’azienda che ha un capannone di 1.000 mq., nella nostra zona industriale, paga circa 800 euro annui di canone consortile all’Arap, 1.000 euro di TASI, 4.000 euro di IMU e circa 1.000 euro di TARI. Costi esorbitanti considerando che gran parte dei servizi che dovrebbero essere prestati dietro al versamento di questi tributi non vengono erogati.

La TASI e lo stesso canone consortile sono infatti emolumenti pagati per servizi di manutenzione strade, illuminazione pubblica, sicurezza, servizi che come molti imprenditori affermano sembrerebbe non vengonano resi, né dal consorzio industriale, né dalla stessa amministrazione comunale. Molte aziende, dopo il maltempo della scorsa settimana hanno subito danni, dalla caduta degli alberi posti ai bordi stradali, alcune recinzioni sono state divelte, altre aziende sono state sommerse dalle acque piovane. L’illuminazione “pubblica”, in alcuni viali è completamente assente, la manutenzione del verde viene fatta in modo sporadico e inefficiente, molto spesso sono le stesse aziende che suppliscono.
Durante la conferenza stampa di questa mattina, è intervenuto l’avvocato Vincenzo Bassi affermando che “lo studio, giuridico, in merito alle ragioni poste alla base della TASI e dei canoni consortili serve a individuare meglio l’ambito di competenza entro cui gli enti locali esercitano il potere impositivo attribuito loro dall’ordinamento.  Infatti, con la riforma del Titolo V della Costituzione, gli enti locali, e quindi i comuni, in materia tributaria, sono non solo meri esecutori della volontà del legislatore nazionale, ma anche titolari di un autonomo potere regolamentare da esercitare altresì allo scopo di garantire una migliore giustizia tributaria.
Il potere/dovere di intervento regolamentare da parte degli enti locali sussiste in tutte quelle situazioni in cui potrebbe verificarsi una tassazione iniqua a causa di circostanze contraddittorie (come nel caso della sovrapposizione della TASI e dei contributi consortili), presenti non su tutto il territorio nazionale, ma solo su alcune particolari aree, addirittura interne agli stessi enti locali (come nel caso dei consorzi industriali)”.
I comuni hanno dunque potere regolamentare nello stabilire sgravi là dove vi sono iniquità.

Ha concluso la conferenza stampa Antonio Cocozzella, direttore dell’Assovasto, dichiarando che “se le amministrazioni comunali avessero tenuto in debita considerazione le osservazioni da noi più volte segnalate su possibili profili di illegittimità nella applicazione della TASI per le imprese soggette al pagamento dei canoni consortili, ora non ci troveremmo a dover gestire questa imbarazzante situazione.”

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