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San Giuseppe

Don Raimondo ci parla del santo dei santi

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Oggi 19 marzo ricorre San Giuseppe, sposo di Maria Santissima e padre putativo di Gesù. In memoria di questo santo oggi è anche la festa del papà.

Abbiamo chiesto a Don Raimondo di parlarci di questo straordinario santo.

San Giuseppe è “il Padre” e l’educatore modello. Ebbe l'ufficio più nobile, più sublime che mai abbia avuto uomo sulla terra, coll'essere stato rivestito della dignità di maestro, non già di un principe terreno, ma dello stesso Re del Cielo: ufficio di molto superiore a quello degli Angeli più eminenti, che scendevano a schiere sulla casa di Nazaret per adorare, non già per educare il Figlio di Dio.

Il glorioso San Giuseppe fu incaricato dal Padre celeste di provvedere per il suo Unigenito a sorreggerlo nei primi passi, ad insegnargli a parlare, ad istruirlo nelle prime nozioni, ad avviarlo agli umili servizi di casa e alla pratica del proprio mestiere.
Davanti a Dio e davanti agli uomini adempiva tutti i doveri di un padre verso il proprio figlio.

Gesù fatto simile agli uomini in ogni cosa, fuorché nel peccato, si trovò sotto il magistero di San Giuseppe nelle condizioni di bambino, di fanciullo e di adolescente; in questo suo successivo sviluppo si assoggettò volontariamente e con atto di prodigiosa umiltà a quei medesimi bisogni d'istruzione ed educazione esteriore a cui vanno soggetti rispettivamente tutti gli altri bambini, fanciulli e adolescenti del genere umano.

San Giuseppe è il più eccellente di tutti gli educatori, e sopra di essi dal Cielo stende il suo patrocinio. Poiché vede nell'opera loro la conti¬nuazione del suo stesso mistero. Siccome infatti la missione di San Giuseppe fu di nutrire Gesù, di istruirlo ed educarlo, così nutri¬re, istruire ed educare Gesù nella persona dei fanciulli è la missione dei buoni educatori analoga a quella di San Giuseppe e perciò a lui molto cara, e da lui fecondata di elette benedizioni. Egli si è posto nello stesso loro luogo quando disse: "In verità vi dico, ogni volta che avrete fatto qualche cosa per uno di questi più piccoli miei fratelli l'avrete fatto a me" (Mt 25,40).

Cari genitori ed educatori, avete avuto da Dio questa nobile missione: consideratela come un grande beneficio e per un contrassegno di speciale predilezione, poiché foste chiamati a lavorare nella parte più eletta nella vigna del Signore.
Sforzatevi dunque di comportarvi verso i fanciulli con quella modestia e rispetto con cui vi sareste comportati col fanciullo Gesù, se vi foste ritrovati nella Casa di Nazaret, associati al medesimo ministero di San Giuseppe.

Nella scuola, nel gioco e in tutte le attività della giornata stando con i fancíulli pensate di avere fra le mani Gesù, amateli come amate Gesù d'amore puro e sincero, e pensate che a Gesù stesso darete conto. Sopportateli se fastidiosi, compatiteli se difettosi, vigilate attentamente sopra di essi come il buon Pastore su suoi agnellini, custoditeli, difendeteli dai lupi rapaci, non perdeteli un istante di vista. ad essi consacrate tempo capacità e talento.

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