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Nereidi tra degrado e abbandono dopo l'alluvione: parte l'esposto in Procura

Lo annuncia la neonata associazione 'Condomini San Salvo Marina': disastro colposo e omissione di atti di ufficio

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Da una parte la rabbia per lo stato di degrado e abbandono che ancora si registra ad ormai un mese e mezzo dalla terribile alluvione del 5 marzo scorso, dall'altra la richiesta di un intervento della Procura della Repubblica di Vasto, chiamata a verificare la sussistenza delle ipotesi di reato di disastro colposo ed omissione di atti di ufficio. Ad attivarsi è la neonata associazione 'Condomini San Salvo Marina'.

In questi giorni si raccolgono le adesioni al sodalizio, costituito nell'obiettivo di farsi promotore di una serie di iniziative tese alla salvaguardia degli interessi comuni dei numerosi proprietari degli appartamenti del maxi complesso Le Nereidi (la gran parte dei quali di fuori San Salvo), tra quelli più colpiti dall'enorme marea di acqua e fango che si è riservata a San Salvo Marina dopo l'esondazione del torrente Buonanotte.

La realtà attuale è ancora decisamente problematica: primi interventi di ripulitura, specie con le idrovore, sono stati portati a compimento nella fase dell'immediata post emergenza, ma le strade interne dell'area restano ancora impolverate e infangate. Un mix che mina la salubrità del posto e la sua sicurezza. E ad ogni scroscio di pioggia, come accaduto l'altra sera, le insidie tornano in massa...

I DANNI – Tanti i problemi che l'alluvione ha determinato. Delle attività presenti in zona in poche hanno riaperto (un bar e un'agenzia immobiliare), desolatamente chiusi invece altri locali (tra supermercato, ristorante-pizzeria ed un sexy shop). Abitazioni al piano terra, garage e scantinati in gran numero sono stati compromessi, senza dimenticare i danni a beni mobili ed automobili registrati. E fango e polvere, come già evidenziato, continuano a dominare la scena. Tra le strade del complesso, in più zone, cumuli di rifiuti (materassi, mobilio, elettrodomestici fuori uso, giochi e suppellettili) restano poi ancora da ritirare e smaltire.
Nel piazzale antistante i palazzi l'immagine che più di tutte colpisce, con l'enorme fango lì depositato ed una miriade di cassonetti per la raccolta dei rifiuti accatastati in un angolo. Il dott. Angelo Lazzaro, in rappresentanza dell'associazione Condomini, è sconfortato: «C'è un degrado assoluto e vergognoso». Ma al tempo stesso si mostra 'battagliero' per vedere risolte le difficoltà.

LE COLPE - Nel 'mirino' dei residenti finiscono la gestione privata del complesso e quanti non avrebbero agito, a livello di prevenzione, affinché si potesse evitare quanto disastrosamente è avvenuto un mese e mezzo fa. Ecco, dunque, l'interessamento della Procura, all'attenzione della quale sottoposte diverse questioni.

Tra queste, viene evidenziato in una nota: il mancato preavviso del nubifragio, i soccorsi in ritardo per quanti rimasti 'imprigionati' nelle proprie abitazioni (si ricordano i salvataggi con l'ausilio di mezzi meccanici) e, soprattutto, l'assenza di una qualsivoglia struttura di contenimento delle acque provenienti dal bacino orografico circostante, il pessimo stato del letto del Buonanotte e l'inesistente sistema di sicurezza ambientale e contenimento delle acque piovane.

Tra i comportamenti omissivi adombrati, poi, c'è la mancata manutenzione e messa in sicurezza del torrente, con la Statale 16 Adriatica trasformatasi, di fatto, dopo l'esondazione, in un letto scorrevole di un fiume in piena, in assenza di cunette, caditoie ed eventuali canali di scolo, oltre alla rotonda al confine con Vasto strutturata in un punto di confluenza di strade con forti pendenze. La sollecitazione alla Procura è di approfondire i vari aspetti denunciati e all'amministrazione del complesso di voler al più presto agire per restituire decoro e sicurezza al posto, tra i tanti palazzi e i 600 appartamenti che lo compongono. Un'autentica 'cittadella' a due passi dal mare, ma che oggi è tutt'altro che una 'location' confortevole in termini residenziali e turistici.

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