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“Il grappolo d’uva è come una rete Wifi”

I bambini della primaria scoprono il percorso dell’uva per arrivare al vino

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Le classi quarte della scuola primaria di Via De Vito dell’Istituto comprensivo n. 1, a turno, hanno scoperto l’arte del vino in una delle cantine presenti a San Salvo, la storica cantina Evangelista. Il 25 novembre sono stati ospitati l'ultimo gruppo.

L’iniziativa è stata pensata dalle insegnanti come un’altra tappa di un percorso didattico multidisciplinare per accrescere nei bambini la conoscenza di una delle bevande più antiche del mondo tramite un’azienda presente nella loro città.

Dopo una calda accoglienza, Angela Evangelista ha condotto i bambini nel fantastico e antichissimo mondo del vino. 

Per avere un buon vino è indispensabile avere una buona uva matura al punto giusto. L’uva non va raccolta se è ricoperta di rugiada e non viene lavata poiché l’acqua influisce negativamente sul processo di trasformazione del vino. 

La raccolta dell’uva deve avvenire rigorosamente a mano. Dopo la raccolta, viene trasportata in cantina per essere subito pigiata. Non si può aspettare altrimenti si rischia una fermentazione inopportuna. Dopo la pigiatura e la separazione dei raspi, grazie ai lieviti presenti nella buccia, avvengono vari processi di vinificazione che si differenziano in base al tipo di vino che si vuole ottenere, bianco,rosato e rosso. 

Angela ha mostrato ai bambini tutte le apparecchiature per giungere alla produzione del vino e i bicchieri più adatti per gustare al meglio i vari tipi di vino. 

Durante la spiegazione un bambino ha paragonato un grappolo d’uva a una rete wifi.

Il vino novello, diverso dal vino nuovo, è definito dagli esperti un non vino poiché viene prodotto, non seguendo un processo naturale di fermentazione ma con l’aggiunta di anidride carbonica e deve essere consumato entro un certo termine.  

La cantina Evangelista è nata con il nonno di Angela. Nel 1995 il padre di Angela ha ristrutturato un vitigno molto antico, il pecorino

Il vino è un ottimo antiossidante naturale utilizzato anche nella cosmesi. È anche l’ingrediente principale di uno dei dolci tipici del nostro territorio, i “celli ripieni”. 

Ultimamente si sta riscoprendo un antico derivato dell’uva, il “mosto cotto” che si ottiene con una lunga procedura di cottura del mosto che si riduce di due terzi. 

I greci dicevano “nel vino è la verità” per dire che quando qualcuno è in stato di ebbrezza dice la verità. 

Fin dall'antichità il vino è considerato un efficace medicamento e un ottimo ricostituente.
 

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