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Storie di donne: Sandra capelli rossi e sguardo severo

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Sandra Amadio 70 anni.

Sandra Amadio, capelli rossi e sguardo severo, divenuto, forse tale, per i suoi 30 anni di insegnamento alle scuole medie di San Salvo.

Sandra nasce a l’Aquila dove studia Scienze Biologiche, ultima dei cinque figli di un falegname, che con grandi sacrifici la fece studiare. La sua passione era l’arte, ma Roma era troppo grande, troppo lontana.

Nel 1971 conosce Roberto poliziotto da cui avrà due figlie, Katia e Stefania.

E’ nel 1974 che inizia con l’insegnamento. A 28 anni prende la sua prima cattedra a Gulmi, poi Schiavi e Tufillo, erano gli anni in cui un’insegnate alle scuole medie insegnava diverse materie non solo la matematica, le scienze, ma anche musica, tecnica, la preparazione doveva essere vasta e completa. Arriva a San Salvo nel 1981, in una città in cui il boom economico aveva portato famiglie provenienti da decine di città diverse, in una mescolanza di dialetti e di tradizioni.

Nel 1990, diventa anche consigliere comunale, con l’allora sindaco Alfredo Bucciantonio. Un’esperienza breve, che la segna e che descrive ancora oggi, come un’esperienza da fare per comprendere molte dinamiche, legate alla politica e alla vita amministrativa di una città.

Sandra, insegna matematica e scienze. Ha il polso duro, è molto severa, pensa che l’insegnamento, la matematica, per poter essere impartite abbiano bisogno di ordine, disciplina e lei le applica in modo preciso. Chiunque la ricordi dei suoi alunni, la descrive come severa, dura, molto preparata, ma sempre presente e disponibile per ogni necessità o problema.

Sono questi aspetti, che la portano a divenire vice preside, la più stretta collaboratrice dei vari presidi che si sono succeduti alle scuole medie di San Salvo, il professor Pontrelli, il professor Bernava. Passano nelle scuole medie, migliaia di giovani sansalvesi, intere generazioni, Sandra insegna prima ai genitori, poi ai figli. 

Gli chiedo com'è cambiata la scuola e mi parla di mancanza di rispetto, soprattutto verso la classe insegnante, di figli troppo viziati, forse grazie ad un benessere diffuso, di una fiducia che dovrebbe essere ristabilita tra famiglie ed insegnanti e che bisognerebbe comprendere bene, quali sono i doveri degli uni e degli altri, rispettandone i confini. Un bambino ha bisogno di punti fermi per crescere, la confusione dei ruoli e la loro delegittimazione reciproca, possono creare solo problemi ed instabilità.

Nel 2006 giunge alla pensione. Pensa, dunque, finalmente alla tranquillità della sua famiglia, ma per poco, nel 2008 scopre di avere un tumore, comincia per lei un nuovo percorso che affronta, anch’esso, con severità, non lasciando spazio ad inutili retro pensieri di morte o sconfitta, c’è un problema, ed una possibile soluzione, la strada da percorrere è segnata e Sandra la percorre. Cinque anni di operazioni e cure, oggi può dirsi finalmente salva.

Oggi Sandra, è una splendida donna di 70 anni, sempre con i suoi capelli rossi e il suo sguardo fiero, che ti scruta ancora dietro i suoi occhiali. Prova ancora ad essere rigida e severa con i suoi nipoti, ma subito si scioglie in un sorriso, che gli illumina gli occhi.

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