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Perchè l'immondizia non è una ricchezza per un territorio

Il C.I.V.E.T.A. fiore all'occhiello in abbandono?

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Dopo le polemiche inerenti il commissariamento del C.I.V.E.T.A., con il ricorso al TAR di cinque comuni consorziati compreso il comune di San Salvo, la curiosità di vedere un impianto di cui molto si parla, ma poco si conosce, ci ha portati alla sua visita.

L’avvocato Lidia Flocco, neo commissario, si è dimostrata subito disponibile a far entrare le nostre telecamere, per documentare il lavoro che viene svolto quotidianamente in un impianto che dovrebbero essere un vanto per il nostro territorio, che in troppi considerano semplicemente una enorme discarica, anziché un polo in cui il rifiuto acquista un valore economico nuovo. 

Il C.I.V.E.T.A. ha iniziato la sua attività nel 1998 con la partecipazione dei comuni di VastoCupelloSan Salvo, Scerni, Monteodorisio, Pollutri, Casalbordino e Villalfonsina. 

Qui plastica, carta, metallo, vetro, i rifiuti organici acquistano valore  tramite il riciclo e consentono la gestione dello stesso C.I.V.E.T.A., ed il contenimento dei costi.

Sono diversi i lavori di ammodernamento degli impianti in corso, il C.I.V.E.T.A. punta ad essere un polo d’eccellenza nel ciclo del rifiuto. Ma tutto si imbatte immediatamente, allo svincolo che dalla SS 86, porta al C.I.V.E.T.A..  Sono tre chilometri di strada sterrata, la cui manutenzione è inutile dirlo è di competenza del Consorzio di Bonifica Sud.

Percorsa quotidianamente da decine di camion, che conferiscono rifiuti o ritirano carta, vetro o plastica riciclata, è poco più di una mulattiera. Il commissario ci ha parlato di diversi incidenti avvenuti negli anni e della decisione delle cartiere, di non ritirare più la carta fino a quando queste  condizioni stradali persisteranno.

L’impegno per offrire un buon prodotto, utile da mettere sul mercato è evidente, soprattutto nel lavoro degli operai che lavorano sulla linea, che nonostante la vetustà di alcuni impianti, grazie al loro know how, riescono a farli lavorare a pieno ritmo. Qui i rifiuti organici, diventano Compost, con un processo di trasformazione dei rifiuti organici ed utilizzati come fertilizzanti per i nostri campi.

Il Civeta dunque, è molto più di un vascone, in esso il nostro territorio ha scommesso anni fa in un progetto virtuoso di recupero del rifiuto, ma sembra voglia smettere di farlo.

Due dei maggiori comuni facenti parte del C.I.V.E.T.A., infatti, sono mesi che non vi conferiscono più, la parte ricca del rifiuto la plastica, la carta, ossia ciò che ha un valore maggiore sul mercato, come ci informa l'ingegner Sammartino del consorzio.

Attualmente i comuni di Vasto e San Salvo conferiscono presso privati questo materiale, provocando un mancato introito per il C.I.V.E.T.A. stesso.

Attualmente le tariffe del Consorzio Civeta sono tra le più basse in Abruzzo, la necessità di adeguare gli impianti agli standard richiesti, comporterà certamente un adeguamento delle tariffe, che sarà indubbiamente maggiore se gli stessi consorziati continueranno a non conferire più presso il C.I.V.E.T.A..

L’attenzione invece non è puntata sulle strade sterrate, né sull’ammodernamento degli impianti o sulla bonifica della seconda vasca, ma sul governo del C.I.V.E.T.A., affidata fino allo scorso novembre ad un consiglio di amministrazione nominato dai comuni consorziati, l’ultimo consigliere espressione del comune di San Salvo è stato l’ex consigliere Rino Maiale.

Attualmente dunque il consorzio è commissariato, dalla dottoressa Lidia Flocco, avvocato specialista in materia ambientale, che non ha voluto porre se stessa davanti alle nostre telecamere, ma far puntare i nostri riflettori sul Consorzio, affinché torni ad essere il protagonista di ogni discussione, unico gestore pubblico sul territorio di un bene divenuto molto prezioso ed appetibile per molti.

Riprese di Marco Sciullo

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