Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'Aquila, 7 anni dopo. Il Tempo si è fermato

Il racconto di Roberta, giovane architetto che sta contribuendo alla ricostruzione dell'Aquila

Condividi su:

In quelle stanze, in cui il tempo si è realmente fermato...
L'Aquila 6 aprile ore 3:32 del mattino....
7 anni dopo:  ....
Impalcature, gru, strade affollate di camion con materiale da "ricostruzione", carpentieri che urlano la loro esperienza alle proprie squadre, fatte di uomini lavoratori arrampicati ovunque, l'eco delle loro voci, che si diffonde tra gli scheletri strutturali in calcestruzzo.
Demolizioni, Ricostruzioni.
Intanto IL TEMPO, inevitabilmente, PASSA.
Si alternano stagioni, commissari delegati, normative da seguire....colori politici.
Il tempo passa e puntuale arriva un nuovo 6 aprile e un nuovo rapporto governativo da stilare: quanto è stato speso, cosa è stato fatto, quanto si dovrà ancora spendere, dove sono finiti alcuni finanziamenti e soprattutto dove e come reperirne altri.
Inesorabilmente arriva un nuovo 6 aprile e una nuova fiaccolata di commemorazione di 309 VITTIME, per le quali nessun tipo di finanziamento sarà mai in grado di risarcire le loro vite e il dolore delle loro famiglie.
Inchieste, reportage, storie da raccontare e pagine di giornali da riempire, puntualmente scritte...ma SOLO il 6 aprile.
Il tempo passa e occorre prendere tempo per giustificare la mancanza/sparizione di quelle risorse economiche destinate alla ricostruzione: la burocrazia è sempre stata fedele alleata e di enorme aiuto in queste scomode circostanze.
Ed è così, che quel tempo si aggroviglia intorno alle continue richieste burocratiche: calcoli, rilievi fotografici...tanti... pratiche, integrazioni alle pratiche, varianti, varianti alle varianti, ancora altre pratiche, continue scartoffie da compilare. 
La burocrazia si materializza in quei labirintici uffici da percorrere, occupati da cinici tecnici "incaricati" a far perdere tempo, compiaciuti dal loro potere decisionale sull'andamento di ogni, singolo, protocollo edilizio.
Così giorno, dopo giorno, l'Aquila assume le sembianze di un paziente in rianimazione, in cui si sono dimenticati di riattivare il cuore del centro storico, ma intanto si alimenta lentamente  la sopravvivenza del tessuto urbano periferico, per evitare il rischio fallimentare di perdere definitivamente il 'paziente assistito'.
Così, quotidianamente, si incontrano i suoi cittadini, in un clima inevitabile di rabbia e rassegnazione...confrontandosi con il dolore di alcuni e la furbizia di tanti altri.
E armati di caschetti, metri, fettucce, piante di interni...aprendo a fatica quelle porte scardinate dal sisma, si entra in quelle stanze, in cui la sensazione Ä— sempre la stessa, ogni volta, anno dopo anno: 
IL TEMPO SI È FERMATO
Gli orologi di quelle stanze segnano "puntuali" le 3 e 32...di quel 6 APRILE 2009.

Condividi su:

Seguici su Facebook