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Referendum del 17 aprile, è necessario un cambio graduale

Riceviamo e pubblichiamo

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Egr.Direttore,

in  questi ultimi giorni ho avuto modo di  leggere sul vostro portale: le notizie,i commenti,le esortazioni , i tecnicismi, e tutti hanno la  convinzione  di  avere la ragione dalla propria parte sul REFERENDUM del 17 aprile.

E' necessario ricondurre l'argomento in un  contesto di  confronto,sereno  e disteso.Ho  avuto modo di  dirlo in precedenti interventi:"E' SOLO UN REFERENDUM".

 E' opportuno ricordare e in particolar modo ai nostri politici, che nei primi anni del duemila l'ENI ha smantellato il DISTRETTO CENTRO MERIDIONALE DELL'AGIP DI ORTONA,ed ha trasferito le attività,  in parte verso nord RAVENNA e in parte verso  sud VIGGIANO(PZ) ,  con conseguenze drammatiche per il territorio.

Si sono persi più di mille posti di lavoro, tra diretti ed indiretti e molte imprese hanno  chiuso il comune,la provincia e la regione ; hanno fatto molto poco  per impedire la chiusura del DISTRETTO e ancora meno per recuperare i posti di lavoro persi,lasciando i lavoratori e le loro famiglie nei guai.

Sempre in quegli anni l'ENI ha scoperto un grande giacimento di petrolio nella zona di (MIGLIANICO-TOLLO) ed era fortemente intenzionata a costruire un centro per l'estrazione e il trasporto verso la raffineria di TARANTO. Il progetto prevedeva l'inserimento di  circa centoventi lavoratori diretti, ed altrettanti indiretti;lo stesso prevedeva circa tre anni di lavoro per la realizzazione, con un investimento  di molti miliardi e con l'impiego di qualche migliaio di lavoratori e di tante imprese del posto.

Tutto cio non è stato possibile, a causa delle crociate ecologiche, armate dai  movimenti e dalle associazioni di  quel comprensorio,che hanno dissuaso l'ENI a realizzare il progetto.

In  questi giorni ho sentito affermazioni del tipo:"DOBBIAMO VOTARE SI, PER GARANTIRE AI GIOVANI UN FUTURO SENZA PETROLIO E SENZA GAS".Questo sarebbe possibile solo se le fonti energetiche alternative , potessero garantire la continuità per mandare avanti tutto cio che necessita di energia;  oggi non siamo in questa condizione.

Dovrebbe prevalere il buon senso ,la logica vuole che per abbandonare un sistema, deve funzionare un altro,altrimenti  si corre il rischio di un "BLACKOUT".

E' necessario un cambio graduale.

AI giovani dei quali ho un profondo rispetto,bisogna far comprendere, che tutto quello che rientra nella quotidiana normalità e della quale difficilmente possono fare a meno, deriva dal petrolio e dal gas. 

Voglio concludere ricordando che ogni qualvolta ci sono i confronti elettorali,le aggregazioni politiche,i movimenti e le associazioni amano cavalcare le tigri,purtroppo però le tigri non azzannano mai chi le cavalca.

RIFLETTIAMO !

Cordiali saluti

A.Dragani     

 

 

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