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“Lu Cruscaune“ va in scena con i Centri diurni di San Salvo

La commedia in due atti scritta e diretta da Angelo Pagano e liberamente ispirata all’”Avaro” di Molière va in scena al Centro Culturale Aldo Moro

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Applausi, emozione, sorrisi e tanta soddisfazione hanno fatto da cornice sabato e domenica scorsi alla rappresentazione della commedia “Lu Cruscaune“ messa in scena nello scorso fine settimana dai Centri diurni “Sparvieri” e “Labrozzi” di San Salvo nel teatro del Centro culturale Aldo Moro. Commedia in due atti scritta e diretta da Angelo Pagano e liberamente ispirata all’”Avaro” di Molière.

E’ l’ennesimo spettacolo proposto dal laboratorio teatrale attivato all’interno dei due circoli anziani Sparvieri e Labrozzi nel piano delle iniziative di rilancio predisposto dall’Amministrazione comunale e realizzato dall’assessore alle Politiche sociali Maria Travaglini.

Si sono esibiti, raccogliendo il consenso del numeroso pubblico presente in sala Fernando Colameo, Giovanna Raspa, Liberata Antinarella, Angelo Di Bartolomeo, Pasquale Scarinci, Rosina Matassa, Rosa Gaspari, Lorella Artese, Giuliana Trivilini, Francesco Raspa, Vito Di Falco e Pasquale Scarinci. Mods/Art audio luci, attrezzisti Alfonso Buccigrossi e Luigi Di Stefano, costumi, arredamenti e scenografie della Compagnia di Teatro Sperimentale “R. Bevilacqua” con Giuliana Trivilini aiuto regista. 

«In questi anni i due Centri anziani – ha commentato il sindaco Tiziana Magnacca plaudendo a quanti sono si sono esibiti sul palco - sono stati propulsori di cultura. Il laboratorio ha svolto proprio questa funzione, oltre a contribuire nel far crescere la consapevolezza del ruolo sociale degli iscritti, che si sono messi in gioco nelle arti visive e in quelle teatrali. Complimenti a tutti».

Per l’assessore Travaglini il laboratorio teatrale ha avuto il merito «di far stare bene e insieme le persone, facendo crescere sentimenti di amicizia che vanno oltre la semplice rappresentazione. Si è data inoltre la possibilità a quanti frequentano i Circoli di esercitarsi nella memoria, di approfondire la conoscenza delle tecniche teatrali e del dialogo in pubblico, di mettere in evidenza le proprie capacità». Ma è stata anche l’occasione «per allargare le relazioni con il nostro territorio tanto che sono stati fatti gemellaggi con i comuni vicini valorizzando le capacità individuali,m oltre a sentirsi ancora parte attiva della società».

 

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