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Le stanze di Angiolina

La passione del singolo che diventa il tesoro di una città, alla ribalta nazionale su RaiNews

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Angiolina Balduzzi "la professoressa", è uno dei pochi personaggi della nostra città. Una donna che da sempre si contraddistingue per ciò che qualcuno definirebbe eccentricità, ma Angiolina Balduzzi, capelli rossi, grandi anelli alle dita, vestiti dai colori sempre vivi, non è eccentrica, è unica.

La sua unicità l'ha riversata tutta in un luogo, la Giostra della Memoria, quello che oggi è diventato un museo delle genti d'Abruzzo, attraversarlo significa attraversare la nostra storia, di contadini che piano piano si sono "acculturati". 

Chi conosce la professoressa Balduzzi da anni, sà quanto ha cercato gli oggetti che vanno a comporre la Giostra della Memoria, sà quanto è durata questa ricerca. La Giostra della memoria è cresciuta per dare spazio alla storia, che piano piano si accumulava, per darle respiro, in modo che diventasse fruibile ai visitatori, agli studenti, agli insegnanti.

Angiolina Balduzzi, è una donna che ha molti difetti secondo alcuni, ma bisogna indubbiamente riconoscerle la perseveranza, la caparbietà, la dedizione completa ad un'idea. Angiolina ha letteralmente trascinato i singoli e i gruppi, nella sua Giostra, per metterli davanti alla loro storia, che ad alcuni non viene mai narrata, perchè non presente sui libri di testo scolastici e assente nelle parole del quotidiano vivere.

Una storia fatta di sofferenza, dal lavoro nei campi, alle migrazioni, che videro migliaia di abruzzesi partire per non tornare, ai giorni di festa con la stanza della sposa. In tutti quegli oggetti c'è un pò di noi. Ma soprattutto nella Giostra della Memoria c'è lei come ha affermato Enrico Ciavatta, "Innanzitutto c'è tutto il suo spirito libero che, a mio avviso, è il dono più grande che ha ricevuto da suo padre. C'è il suo essere zingara, qualità imprescindibile per girovagare tra mercatini, masserie, rigattieri, parrocchie, e luoghi vari dove la memoria si deposita negli oggetti dei tempi diversi, dei mestieri, della vita di ogni giorno. C'è il suo essere insegnante di letteratura che le consente di tessere, con le parole, i naturali percorsi della memoria incollandole agli oggetti raccolti.
Ma soprattutto nell'anima della Giostra ha portato il suo essere cane da tartufo per la bellezza. Più che un fiuto, un naturale istinto, predisposizione, sguardo per la bellezza. Bellezza non solo per l'oggetto in sé, ma per la capacità di individuarne i legami con altri oggetti, con i tempi, i luoghi, le persone che li hanno prodotti e quelle a cui erano destinat"i.

Questo luogo, conosciuto soprattutto dai bambini grazie alla sensibilità delle maestre delle nostre scuole, che spesso li portano in visita ad ascoltare le storie narrate da Angiolina e da Valina D'Alessandro, meravigliosa narratrice, ha trovato una eco nazionale su Rainews il 30 giugno scorso. 

Un luogo che è diventato grazie alla caparbietà di una donna uno dei luoghi per cui venire a San Salvo, un luogo di cultura, cultura storica di una città cresciuta in fretta, le cui maglie sociali sono larghe in quanto composta da un crogiòlo di culture, nella Giostra della Memoria se ne possono in qualche modo ritrovare i punti di unione, perchè la fatica del lavoro, il dolore della partenza, la speranza nel futuro, accomunano tutti i sansalvesi, quelli di ieri e quelli di oggi.

Di seguito il link della puntata andata in onda su Rainews il 30 giugno (qui)

 

 

 

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