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Quando le luci si spengono

Una rapina a mano armata perpetrata ai danni di un anziano desta sgomento e paura

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E' una sola la luce che scorgiamo accesa questa sera, nel complesso residenziale "Le Nereidi", a 24 ore di distanza dall'aggressione a mano armata di N.F., il 79enne che è stato atteso fuori da casa sua, da due uomini a volto coperto, derubato di soldi e ricordi (leggi).

"Le Nereidi" è un complesso residenziale nato a fine anni '70, conta 650 appartamenti, ad oggi durante l'inverno sono solo 20 le famiglie che vi abitano. Decine e decine di case vuote, un luogo tranquillo ci dice il titolare dell'unica attività che lavora tutto l'anno in quel "quartiere", dove purtroppo il controllo è difficile e può accadere ciò che è accaduto, senza che alcuno se ne renda conto.

I condòmini hanno posto sbarre a delimitare l'ingresso, si può scorgere qualche telecamera, ma fa paura andare in giro per quelle stradine che sembrano tutte l'una uguale all'altra, in una città nella città, talmente grande che riuscire a controllarla è impresa ardua. 

Accade così che sono molti i residenti estivi, che decidono di svuotare letteralmente le proprie case, per evitare di trovarle svuotate da altri. Spesso accade di non ritrovare frigoriferi o lavatrici. Si può agire indisturbati, proprio per la completa assenza di quel controllo sociale che è normale in una città che vive 365 giorni l'anno, ma non qui. Facce sconosciute da queste parti sono la normalità, che non può destare sospetto, in luoghi dimenticati per nove mesi l'anno.

"Le Nereidi" erano nate come la seconda casa di quelli del nord, appartamenti di oltre 100 metri quadri vista mare, con negozi e servizi: piscina, campo da tennis, campi da basket, dove comprarono la seconda casa milanesi, torinesi poi i foggiani e i campani.

"D'estate se dal lungomare guardavi verso i palazzi, non c'era una sola luce spenta, oltre 5 mila persone vivevano qui da giugno ad agosto", ci racconta la famiglia che da quegli anni "d'oro" gestisce la pizzeria "Le Nereidi".

Poi cos'è accaduto?

A metà degli anni '90 si cominciò a sentire la crisi, piano piano quelle luci sono andate spegnendosi anche d'estate, "Non c'è stato il ricambio generazionale, qui ora vengono solo anziani o giovani mamme con i bambini", ci raccontano. 

650 gli appartamenti de "Le Nereidi", 250 quelli alla "Marina del Santo", oltre 200 quelli dell'Aretusa e poi tanti altri, luoghi disabitati per mesi, frutto di una poltica turistica residenziale, voluta nei primi anni '70 e '80, che grava sulla città di oggi.

E' stato un agguato mirato probabilmente, quello perpetrato ai danni del povero 79enne vittima della rapina a mano armata, sarebbe potuto accadere ovunque si dirà, è vero, ma quell'unica luce accesa tra centinaia di appartamenti è come una spia accesa che qualche inquietudine lascia, in un luogo di confine qual è il nostro, dove non possono e non devono esserci luoghi "senza controllo".

 

 

 

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