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Vitaluccio e Nelda

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Vitaluccio aveva sentito parlare bene di Lisandrinolu fattucchiare, c'era voce che chiunque aveva un problema di salute, d’amore, d’affari e tante altre disgrazie si rivolgeva a lui, perché Lisandrino era capace di risolvere qualunque problema.

Anche a Vitaluccio era sorto un problema, si era innamorato di una bella ragazza di nome Nelda, lei era figlia di una famiglia benestante del  suo stesso paese ed anche lei era fortemente innamorata di Vitaluccio.

Però i genitori di Nelda non avevano piacere all'unione dei due giovani, perché Vitaluccio era sì un bel giovane, ma non era di una famiglia dello stesso loro ceto sociale e non aveva una posizione economica come la loro.

Una volta ci si teneva a che si dovessero sposare solo tra famiglie dello stesso ceto ed era un onore se un giovane sposava una ragazza che portava con sé una buona dote quali terreni, casa ed anche contanti, e lo stesso era per le ragazze, ci si teneva a che queste sposassero giovani di buona famiglia ed anche benestanti; infatti la maggior parte dei matrimoni venivano combinati dai genitori o dai familiari da parte dei due giovani.

A volte si sposavano pure tra cugini o altri parenti ed anche se i giovani non erano innamorati, si diceva: “ E' bene che si sposino tra parenti così non guastiamo i confini”. Si diceva questo poiché molte volte le famiglie imparentate avevano i terreni confinanti.

Vitaluccio essendo molto innamorato della bella Nelda pensò di rivolgersi a Lisandrino lu fattucchiare e si era informato di dove abitava e l’ora in cui rientrava a casa.

Una sera, all’imbrunire, quando non vi era neanche la luna chiara e le poche luci a petrolio illuminavano pochissimo, Vitaluccio pensò di nascondersi dietro una casa, sotto un carretto, voleva aspettare che lu fattucchiare ripassasse per quel vicoletto per chiedergli di intervenire nella sua faccenda amorosa e convincere i genitori e la parentela di Nelda ad accettare la sua richiesta di matrimonio, perché loro due erano molto innamorati.

Proprio quella sera, aspetta e aspetta, ma Lisandrino non passava, si fece quasi la mezzanotte quando Vitaluccio cominciò a sentire dei passi da lontano, i passi si avvicinavano sempre più e lui iniziò a pensare e ripensare a come poteva chiedergli di farsi aiutare.

Vitaluccio era anche molto preoccupato per la risposta che gli avrebbe dato lu fattucchiare, se effettivamente l’avrebbe potuto aiutare, ma comunque non disperava e sperava in una buona notizia.

Quando Lisandrino lu fattucchiare arrivò all’angolo, Vitaluccio, facendosi coraggio, uscì da dietro la casa dove si era nascosto, dicendo poche parole: “Lisandrino ti voglio chiedere un piacere”.

Vitaluccio riuscì di dire solo queste poche parole, poichè la cosa si svolse in maniera molto diversa da quella che si era immaginato.

Infatti Lisandrino, nel vedere un uomo che sbucava dal nulla, si spaventò molto, iniziò a tremare come una foglia e si mise a gridare “Aiuto! Aiuto!”

Nel sentire le forti grida si affacciarono delle persone alle finestre ed anche queste spaventate dicevano: “Che cosa è successo! Che cosa è successo!”.

Vitaluccio allora rispondeva: “Non preoccupatevi, non è successo niente di grave”.

Vitaluccio, quindi, prese le mani a Lisandrino e gli disse:Non spaventarti Lisandrino, io sono Vitaluccio e voglio chiederti di aiutarmi a convincere i genitori di Nelda, perché noi ci siamo innamorati e ci vogliamo sposare, ma loro non vogliono perché io non ho la proprietà che hanno loro”.

Lisandrino solo dopo che riconobbe Vitaluccio, iniziò a calmarsi piano piano e gli rispose: Figlio mio, figlio mio, io non sono capace di fare queste cose, se è destino te la sposerai" e poi continuò dicendo: “Lo sai che ti dico figlio mio, io non so fare niente di queste cose, ma bisogna fare cento mestieri per campare". 

Le persone che si erano affacciate alle finestre, capirono ciò che stava succedendo ed erano arrabbiate perché gli avevano tolto il sonno e si erano dovute alzare dal letto col freddo che faceva quella notte.

Prima di chiudere la finestra una signora disse: Vitaluccio, sai che ti dico, se è destino te la sposi a Nelda, se pure lei è contenta e se i genitori non vogliono, ve ne scappate di casa, così loro sono costretti a farvi sposare e voi sarete contenti e felici per tut ta la vita”.  Poi continuò dicendo: “ Sai che ti dico, non credere a questi ciarlatani che non possono fare niente, che loro lo fanno solo per spellare quattrini alle persone”.

Il giorno dopo la voce di quello che era successo la notte prima, si sparse per tutto il paese e le persone iniziarono a parlarne in piazza, per le case e perfino all’uscita della messa.

I genitori di Nelda iniziarono a capire che non ci sarebbe stato verso per distogliere la figlia, così diedero il consenso a Nelda e Vitaluccio di sposarsi, e dopo circa un anno si sposarono facendo una bella festa con parenti, amici e compari.

I due giovani ebbero cinque figli, diedero loro i nomi dei genitori di lui e dei genitori di lei, all’ultima figlia diedero il nome di Grazia, volendo ringraziare la Madonna delle Grazie che concesse loro di avere il consenso di sposarsi.

I due innamorati hanno vissuto tutti i giorni della loro vita felici e contenti assieme ai figli, ai nipoti e a tutti  i familiari.

Articolo del sito http://www.sansalvoantica.it/HTML/home.html

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