Il carnevale è una festa che dovrebbe svolgersi in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi. L’elemento caratterizzante del carnevale è l’uso del mascheramento.

In molte città e paesi questo giorno viene vissuto con gioia e divertimento. 

A San Salvo no. Da noi non ci si diverte soltanto con i coriandoli e con le maschere. Il divertimento è assicurato soprattutto con l’uso di bombolette spray, di prodotti urticanti, di uova e farina e di sughi di pomodoro. Un commerciante mi ha raccontato che la villa comunale si è trasformata in una specie di far west dato che si sono sentiti anche spari di bombette e mortaretti. Insomma le strade sono state invase da gruppi di giovincelli che si sono sfogati imbrattando strade e vetrine e molestando chi ha osato avventurarsi a fare una passeggiata. Cosicché la maggioranza dei cittadini non ha potuto godere di una festa che dovrebbe essere di tutti.

E purtroppo non c’è amministratore che si dia pensiero di proibire l’uso di certi prodotti ne tanto meno di predisporre un controllo delle strade affinché non si verifichino fatti incresciosi. Insomma il carnevale a San Salvo si è trasformato in una di quelle feste come quella pagliacciata di importazione chiamata halloween in cui tutto è permesso.

Ma evidentemente questi fatti non impensieriscono gli amministratori perché sono giustamente preoccupati dei guadagni che certi esercenti potrebbero non realizzare con la vendita dei suddetti prodotti che con il carnevale non hanno nulla a che vedere.

Preoccupazione più che comprensibile.

Viene da chiedersi però che senso ha festeggiare il carnevale se non tutti possono goderne perché alla mercè di gruppi di scalmanati?.