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Musica e divieti, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del Comune di San Salvo

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“Posso dire tranquillamente che la decisione del Consiglio di Stato è coerente alle nostre giuste aspettative di diritto e di giustizia, ed è una risposta per tacitare coloro che sinora hanno solo urlato all’illegalità rispetto alle legittime aspettative di quanti hanno investito nell’accoglienza e nei servizi turistici da cui raccolgono reddito e producono economia per questa Città”. Sono le prime dichiarazioni del sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca nel commentare la pronuncia del 27 luglio del Consiglio di Stato nell'appello proposto avverso l'ordinanza del Tar Pescara n. 97/18, che in accoglimento delle ragioni del Comune di San Salvo, e in riforma dell'ordinanza impugnata, ha respinto l'istanza cautelare proposta in primo grado da due inquilini del Complesso Helios. Sempre nella stessa seduta del 27 luglio, il presidente della sezione quinta del Consiglio di Stato, Francesco Caringella, ha emesso un decreto presidenziale emesso nel giudizio di appello avverso l'ordinanza del Tar Pescara n. 112/18, che in accoglimento dell'istanza cautelare proposta dall''Ente ha sospeso l'efficacia del l'ordinanza cautelare gravata, fissando per la discussione la camera di consiglio del 30 agosto prossimo. “I giudici dell’ultimo grado di ricorso amministrativo – ha aggiunto il sindaco – ci danno la migliore risposta contro il clima creato e non favorevole allo sviluppo turistico-ricettivo di San Salvo, che in questi anni ha puntato sulla numerosa e variegata offerta di eventi per captare presenze da tutto il comprensorio e anche al di fuori della nostra Regione”. Con le due pronunce del Consiglio di Stato si ripristinano integralmente le disposizione dettate dal Consiglio comunale a seguito dell’approvazione dell’apposito regolamento. “Confidavo nella giustizia – ha commentato l’assessore alle attività Produttive e Turismo Tonino Marcello – per questa vicenda che rischiava di depotenziare la stagione estiva di San Salvo e che invece, con le pronunce del Consiglio di Stato, ritrova vigore nella corretta interpretazione del nostro regolamento che aveva tenuto conto di tutte le norme vigenti in materia”.

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