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Buona solennità dell'Assunta dai sacerdoti di Sansalvonet

Redazione
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Da piccolo mi staccavo dai miei e andavo dai nonni o ai campeggi. Ma ricordo quando andai in Seminario, avevo dodici anni, volendo seguire la chiamata del Signore.
Arrivai a Chieti e gli altri stavano riposando e rimasero meravigliati che portavo i pantaloni corti, questo mi fece sorridere, ma non avevo messo in conto la nostalgia della famiglia, di mamma soprattutto. Appena andarono via, mi sentii come strappato da lei, letteralmente aggredito dall'incertezza, tanto da essere tentato di rincorrerla.
La mamma è per ognuno di noi una figura di riferimento, vi è con lei un legame che niente può spezzare - a volte nel bene, ma anche nel male, purtroppo! - .
Ancora oggi, in cui tu, mamma, contempli il nostro Signore Gesù e la Mamma Celeste, ti dico: ‘Grazie, mamma, perché dalla tua generosità e fede profonda è sgorgato il mio vero bene. La Mamma del Cielo davvero si è presa cura di me e continua a starmi al fianco, fino al giorno in cui ci incontreremo tutti, e la famiglia sarà riunita.
Buona festa, dunque, affidando ciascuno di voi al Cuore della Mamma Celeste, alla Sua cura materna perché possa proteggervi ed guidarvi a vivere quel progetto meraviglioso che il Padre ha su di voi. (Don Raimondo Artese)

In Maria Assunta in Cielo in anima e corpo abbiamo la possibilità di fissare lo sguardo non tanto su un "privilegio" della vergine santa ma quanto più sul primo frutto della risurrezione di Cristo: la glorificazione in corpo e anima di Maria è lo stesso destino di gloria che attende tutti coloro che hanno accolto e seguito Cristo nella loro vita.
Buona solennità dell'Assunta a tutti!!  (Don Beniamino Di Renzo)

 

La solennità dell'Assunzione di Maria Santissima al cielo rappresenta la risposta più perfetta che mai sia stata data alle esigenze di Dio. Lei è beata perchè ha creduto. Ma è beata anche e soprattutto perché ha amato. E l'amore implica vicinanza, comunione, partecipazione, non separazione. E quando c'è di mezzo Dio , cui nulla è impossibile, anche la separazione imposta dalla morte viene annullata. Niente è impossibile all'Amore. (Don Mario Pagan)

 

Accostiamoci a Maria, confidiamo le gioie, le speranze, le ansie quotidiane che assillano la nostra vita: lo stipendio che non basta, la stanchezza da una vita frenetica, l'incertezza del futuro, la paura di non farcela, la solitudine interiore, il consumo dei rapporti, l'instabilità degli affetti, l'educazione difficile dei figli, l'incomprensione perfino con le persone più care, la divisione assurda del tempo, il giramento di testa delle tentazioni, la tristezza delle cadute, la noia del peccato. Facci sentire sempre la tua consolante presenza, o dolce madre Maria, o coetanea dolcissima di tutti. (Don Simone Calabria)

Giorni fa chiesi a alla fine della messa: “Che festeggiamo il 15 agosto?” e tutti i bambini in coro: “Ferragosto!”. Festeggiare ferragosto è motivo di tristezza, perché ci ricorda che l’estate sta finendo… festeggiare l’Assunzione di Maria al Cielo è invece motivo di massima gioia per noi, poiché contempliamo come Dio agisce e fa meraviglie nella creatura. Questa “pasqua estiva” ci dice che ne sarà di noi: siamo destinati al cielo, a vivere il Cielo portando in esso la nostra storia e la nostra corporeità, così come Maria Santissima. (Don Andrea Manzone)

Per evitare che la denuncia di Pasolini sia sempre attuale "Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto. Erano l’immagine della frenesia più insolente. Ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di «raptus»: era difficile non considerarli colpevolmente incoscienti"la solennità dell'Assunta vuole riempire  di senso il "vuoto" delle vacanze e ci  ricorda che Maria è immagine della Chiesa che lotta contro il male e i segni del potere e della Chiesa che lotta contro tutte le discriminazioni e si mette a servizio dei crocefissi della storia. Saremo credibili e creduti quando, come Maria, avremmo lottato perchè il male non abbia l'ultima parola su di noi e chi ci è accanto e l'altro sia stato risollevato dalla propria povertà materiale o spirituale cantando con la vita la bellezza del Magnificat. 

Don Gianluca Bracalante

 

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