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Terremoto: il sindaco di Palata chiede di fermare il gasdotto Larino-Chieti

Berchicci, "Non vogliamo bombe nel nostro territorio sismico"

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''Mi chiedo se sia il caso di fare il gasdotto dopo la paura che ci siamo presi ieri sera: non so proprio se sia il caso di far percorrere i nostri territori da un metanodotto il cui solo scopo è quello di portare gas al nord Europa, e far fare qui a Palata i pozzi di stoccaggio''. Lo chiede Michele Berchicci, sindaco di Palata, dopo le scosse di ieri che poco prima della mezzanotte hanno raggiunto la magnitudo di 4,7. Berchicci mette nel mirino il progettato gasdotto Eni che da Larino (Campobasso) dovrebbe raggiungere Chieti: i pozzi di cui parla sono quelli che dovrebbero essere realizzati tra Guglionesi (Campobasso) e appunto Palata e Montecilfone (Campobasso), otto pozzi per la complessiva capacità di stoccaggio di 400 milioni di metri cubi di gas. La struttura è al centro di numerose polemiche anche in Abruzzo con la mobilitazione dei territori specie a Sulmona, territorio a forte impatto sismico. ''Siamo sicuri di volere queste bombe nel nostro territorio? Io sono contrario come molti dei miei colleghi sindaci che giorni fa si sono visti a Guglionesi - spiega il sindaco - non ci sembra proprio il caso di proseguire col gasdotto''.

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