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Il terremoto in Molise non si sposterà nelle regioni vicine

Il geofisico Enzo Boschi fa chiarezza sulla nuova faglia

Redazione
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La terra in Molise continua a tremare. L'ultima scossa di terremoto si registra alle ore 20.32 a Larino con una magnitudo di 3.1. Come spiega in una intervista a Quotidiono.net il noto geofisico Enzo Boschi, professore emerito dell'Università di Bologna e già presidente dell'Ingv, il Molise è zona sismica e non ci si può fare nulla. "Le scosse in Molise non sono finite", analizza Boschi, "ma il terremoto non arriverà nelle Marche e nell’Umbria".

Il professore fa molta chiarezza riguardo i nuovi movimenti della terra e le ripercussioni che queste possono avere sulle regioni vicine. "Ora si è aperta una nuova faglia. La speranza è che si richiuda al più presto", afferma, "È una faglia completamente diversa. Piuttosto è simile a quella del terremoto a San Giuliano di Puglia a Campobasso, nel 2002, che fece crollare una scuola. Morirono 27 bambini e una maestra. Più o meno ha le stesse caratteristiche. In più, il terremoto di giovedì scorso è avvenuto a circa 20 km da quello del 2002, gli epicentri sono vicini. La frattura della crosta terrestre che ha scosso il Molise ha movimenti orizzontali rispetto alle aree vicine".

Sull'ipotesi che il sisma si possa spostare anche nelle altre regioni Boschi risponde negativamente "Il fatto che il terremoto si sia sentito anche nelle regioni vicine non deve allarmare. È un sisma abbastanza forte, perciò si liberano onde meccaniche che vanno in tutte le direzioni. Ma perdono la loro energia e capacità distruttiva rapidamente, allontanandosi dall’epicentro, anche se si sentono le vibrazioni". 

Come racconta nell'intervista, il terremoto in Italia non cesserà mai ed è un fenomeno che non si può assolutamente prevedere, "ma sappiamo che le regioni dove si sono verificati i sismi più forti sono quelle dall’Abruzzo in giù: Calabria, Sicilia orientale, Campania e Lazio".

"I terremoti fanno paura ma, in realtà, si dovrebbe aver paura degli edifici, perché le scosse non creano problemi, sono le strutture che crollano a fare danni. Bisognerebbe che lo Stato ci facesse vivere in edifici sicuri e che non ci crollassero addosso", conclude Boschi.

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