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Preta Angelo: quando i versi de “I Sepolcri” di Foscolo non si dimenticano…

I racconti di Angiolina

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Il funerale oggi è una vera imponente cerimonia corrispondente alla caratura del defunto e all’importanza che ha avuto la sua esistenza. Dal momento dell’ultimo sospiro, all’arrivo del traguardo cimiteriale, quando tutta la sua esistenza viene rinchiusa per sempre, il compito spetta all’imprenditore delle onoranze funebri e alla sua sensibilità nello svolgere ogni particolare cerimoniale. Si tratta di una parentesi molto delicata, anche nei minimi particolari, ma soprattutto resa o meno importante a seconda della professionalità di chi svolge tale epilogo.

A san Salvo, Sansalvese di nascita plurigenerazionale c’è Preta Angelo un vero professionista del “fatidico” compito, la cui eleganza formale e comportamentale, rende più agevole ogni momento che conduce piano piano alla scomparsa materiale di chi, però, non lascerà mai completamente la sua abitazione, anche se non vi torna mai più. Il dolore, più o meno profondo, attutisce la consapevolezza del trapasso alla vita celeste, ma decisamente condizionante, in modo positivo o negativo, diventa il ruolo di chi gestisce il finale rito, che approda al sigillo della cassa mortuale che ruberà per sempre ai suoi cari la visibilità.

Preta Angelo, momento per momento, esperto nel pilotare ogni adempienza con raffinatezza comportamentale, con accurata dedizione e meticolosa attenzione, rivolta ad ogni minimo dettaglio. Lo sguardo di Angelo Preta non si allontana mai ne dal defunto ne dai suoi cari, che si sentono quasi protetti da ogni evenienza de da ogni compito da svolgere.

La “corrispondenza di amorosi sensi” di cui Foscolo tratta ne “I Sepolcri” è un argomento che si inserisce nel pensiero e nell’azione di Preta che, con amisìrevole sensibilità se ne appropri spiritualmente con un’attenzione percepibile dai più attenti partecipanti, ma utilizzati spiritualmente dai parenti che si sentono assistiti minuto per minuto con vera e sensibile cura.

“I Sepolcri” di Foscolo vanno oltre la vita e “ad egregie cose il forte animo accendono l’urne dei forti…e bella e santa fanno al peregrin la terra che le ricetta”. Tali famosi versi, che innalzano a livello temporale, spaziale ed etico la tomba, assimilati e mai dimenticati da Preta fin dai banchi di scuola, continuano ad essere presenti nella sua mente e nel suo cuore con la certezza che il defunto continua a vivere ed avere ancora un ruolo di presenza e di trasmissione dei valori spirituali, incisivi, anche quando gli occhi si spengono e il cuore non batte più.

 

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