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Presunte molestie sulla figlia della convivente

La procura di Vasto ha aperto un'indagine a carico di un 48enne

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Presunte molestie sulla figlia della convivente. La Procura della Repubblica di Vasto ha aperto un'indagine a carico di un uomo di 48 anni residente a San Salvo accusato di aver commesso il reato previsto dall'articolo 609 quater comma 2 del codice penale ossia violenza sessuale nei confronti di un minore da "persona che abbia con la vittima una relazione di convivenza". Ai sensi dell'articolo 609 septies comma 4, per la particolare delicatezza del caso, il sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Vasto, Michele Pecoraro, agisce d'Ufficio anche in assenza di querela.

L'uomo, attraverso il suo avvocato difensore, Vincenzo Mastrangelo, smentisce i fatti a lui attribuiti asserendo di essere lui stesso vittima di uno scherzo di cattivo gusto da parte delle amiche della ragazza. Infatti, la notizia di reato arriva in Procura non direttamente dalla presunta vittima, ma da parte di alcune sue coetanee con cui la stessa si sarebbe confidata anche a mezzo telefono. Proprio per questo motivo al fine di acquisire elementi utili volti alla corretta ricostruzione dei fatti oggetto di indagini è stato disposto nei giorni scorsi il sequestro dei cellulari di tutte le persone coinvolte. Un perito accerterà se sugli smartphone sono presenti conversazioni o altri elementi di interesse investigativo mentre il magistrato dovrà valutare l'attendibilità di quanto riferito dalle ragazze.

"Sono fiducioso riguardo l'estraneità del mio assistito rispetto ai fatti a lui imputati", commenta Vincenzo Mastrangelo, "Sono diversi i dubbi attorno a questa vicenda. Infatti è pacifico che non vi siano stati rapporti sessuali completi ma solo presunte attenzioni, peraltro riferite da terze persone, le amiche della ragazza appunto". Tuttavia la legge numero 66 del 1996 ha unificato la congiunzione carnale violenta e gli atti di libidine nella nozione unitaria di atti sessuali. Pertanto il reato di violenza sessuale sussiste anche nell'ipotesi di qualsiasi atto che risolvendosi in un contatto corporeo, ancorchè fugace ed estemporaneo, o in un coinvolgimento della corporeità sessuale risulti idoneo a porre in pericolo la libera autodeterminazione della sfera sessuale della vittima. In verità, altri dubbi nella vicenda, che dovranno essere valutati dalle indagini in corso, sono riferiti dalla madre della ragazza la quale non sembra avere dubbi e avvalora la tesi difensiva del compagno.

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